Edilizia sociale, 2400 alloggi in tre anni
Nasce Parma Social House, un grande intervento di edilizia sociale. La prima concreta attuazione a livello nazionale del Piano Casa varato dal Governo. Vignali: “Il più importante intervento di edilizia sociale mai presentato a Parma”. Ministro Tremonti: "Parma un modello per l'Italia".
852 alloggi: 265 in affitto a canone sostenibile, 182 in affitto con previsione di riscatto all’ottavo anno e 405 in vendita a prezzo convenzionato. Questi i numeri della prima fase di attuazione del progetto Parma Social House, il più grande intervento di edilizia sociale realizzato in città, che nel suo complesso prevede, nei prossimi anni, la realizzazione di circa 2400 alloggi “sociali”.
Il progetto ideato dal Comune di Parma prevede interventi su sette aree della città, per offrire alloggi a quella fascia intermedia di famiglie, oggi molto ampia, che dispone di redditi superiori a quelli consentirebbero di accedere agli alloggi di edilizia pubblica ma non sufficienti per rivolgersi al libero mercato immobiliare. L’housing sociale è rivolto principalmente a giovani coppie, nuclei monogenitoriali, famiglie numerose, famiglie con anziani o disabili, con l’obiettivo di offrire un contesto abitativo e sociale dignitoso, all’interno di un ambito ricco di relazioni umane e comunitarie.
Obiettivo dell’housing sociale è creare una comunità sostenibile. Dal punto di vista sociale, dare vita ad una comunità sostenibile significa andare oltre al semplice concetto di abitare, offrendo spazi comuni, servizi destinati alla socializzazione, alla cura della persona e al tempo libero, con l’obiettivo di rafforzare l’identità locale e il senso di appartenenza della comunità.
Sono sette le aree interessate da progetti di trasformazione urbana: Crocetta (144 alloggi), via La Spezia (20 alloggi), via Budellungo (9 alloggi), area ex Rossi e Catelli (98 alloggi), Sant’Eurosia (289 alloggi), via Chiavari (280 alloggi), Panocchia (12 alloggi). Oltre a cedere le sette aree in diritto di superficie il Comune di Parma si è impegnato a esentare dal pagamento del contributo di costruzione, reinvestire nel fondo i proventi derivanti dal riscatto della nuda proprietà, esentare dal pagamento dell’Ici, concedere 3 milioni di euro a fondo perduto, conferiti dalla Regione, investire 15 milioni di euro in quote del fondo.
"Un risultato importante per Parma, stiamo parlando del più grande piano casa mai fatto” ha dichiarato il sindaco Pietro Vignali durante la presentazione al Regio del Parma Social House. Il sindaco ha ricordato come questo piano di edilizia sociale rientri in una più ampia strategia sulla casa del Comune di Parma, “bisogno primario, senza il quale non si può costruire alcun progetto di vita. Questo progetto - ha proseguito Vignali - è rivolto a quella fascia intermedia che non riesce ad accedere al libero mercato né all’edilizia residenziale pubblica. Per questo si trova una parte rivolta alla locazione, una parte al riscatto e una, infine, alla vendita”.
Il sindaco ha concluso il suo intervento dicendo come questo sia un bell’esempio di partnership tra pubblico e privato. “Da parte nostra abbiamo concesso sette aree senza pagamenti né di oneri né di Ici, oltre a un contributo importante da aggiungere a quelli di Fondazione Cariparma e Cassa depositi e prestiti, che ringrazio”.
“Ero convinto che per realizzare questo progetto servisse molto più tempo, e che un’operazione del genere partisse da Milano. Invece mi sono dovuto ricredere, e Parma ha battuto Milano uno a zero, palla al centro. Ora sarebbe importante che queste iniziative si sviluppassero anche al sud”, ha affermato il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nel corso della presentazione del progetto “Parma Social House”.