Comune, cambio di passo: nuova organizzazione in Municipio
Cessazione del contratto dell’ispettore generale, revoca della direzione generale e delle direzioni d’area e, infine, l’approvazione della nuova struttura organizzativa dell’ente, con l’istituzione di un Comitato di direzione al servizio del sindaco.
Sono queste le tre novità contenute nelle delibere, approvate dalla Giunta.
Cessazione del contratto dell’ispettore generale, revoca della direzione generale e delle direzioni d’area e, infine, l’approvazione della nuova struttura organizzativa dell’ente, con l’istituzione di un Comitato di direzione al servizio del sindaco.
Sono queste le tre novità, contenute nelle delibere, approvate dalla Giunta.
“Con questa riorganizzazione della macchina comunale – dice il sindaco – saremo in grado di garantire un appiattimento e un accorciamento della struttura di comando, in modo tale da rendere più efficace ed efficiente l’attuazione delle direttive impartite agli uffici contribuendo inoltre a una razionalizzazione dei costi della struttura”.
“La costituzione del Comitato di direzione – continua Vignali – garantirà inoltre un coordinamento costante tra i settori, per portare a termine i progetti, complessi e trasversali, ancora in essere. Voglio in questa sede ringraziare Carlo Frateschi e Stelio Manuele – conclude Vignali – per il servizio prestato alla nostra Amministrazione e voglio ribadire la mia fiducia e quella della Giunta da me guidata nei confronti degli ex direttori d’area, oggi chiamati dalla nuova riorganizzazione a ricoprire un ruolo indispensabile all’interno della struttura”.
Risoluzione del rapporto dell’ispettore generale – Avrà decorrenza da domani, 8 luglio. La nuova organizzazione infatti non prevede più la figura dell’Ispettore generale. Inoltre i requisiti di dipendente comunale dell’attuale ispettore generale, in particolare l’età, non sono conformi al lavoro nella Pubblica Amministrazione. L’Amministrazione nel decidere questo ha valutato il parere del Dipartimento Funzione pubblica e, inoltre, altri tre pareri a supporto di docenti dell’Università di Parma e della Bocconi di Milano. Proprio questi hanno raccomandato al Comune di attenersi a quanto detto dal Dipartimento Funzione pubblica.
Revoca direttore generale – Il sindaco e la Giunta con questa delibera hanno inteso accorciare la catena di comando della struttura, secondo i principi dell’”organizzazione piatta”. L’obiettivo è di garantire agli organi politici un controllo più diretto rispetto ai risultati e all’attuazione delle direttive impartite. Di conseguenza la macrostruttura non prevede più la funzione del direttore generale sostituita, a norma dell’articolo 11 del Regolamento degli Uffici e dei Servizi, da un Comitato di direzione.
La nuova struttura organizzativa dell’ente - La direzione generale viene come detto sostituita da un Comitato di direzione, a servizio del sindaco e composto da membri da lui nominati: il Segretario generale e cinque direttori in materia di pianificazione, risorse interne, lavori pubblici, servizi alla persona e sportello ai cittadini. Fra questi senz’altro ci saranno i tre direttori d’area, che hanno visto soppressa la loro funzione con la nuova struttura. Il Comitato ha funzioni di cerniera e di miglioramento della collaborazione fra uffici comunali, di verifica dell’attuazione dei programmi operativi e dei progetti trasversali alle direzioni o ai servizi.
La delibera sulla riorganizzazione della macchina richiama i principi dello statuto e anche il regolamento comunale approvato nel 1999, che definisce i criteri generali in materia di orientamento degli uffici, dei servizi e che contempla il nuovo modello di struttura approvato in mattinata. “Tra i principi generali – si legge nella delibera – c’è l’individuazione di forti strumenti di coordinamento che garantiscano l’integrazione tra le diverse articolazioni della struttura comunale”. Quindi ancora tra gli strumenti di coordinamento, “la costituzione di un Comitato di direzione con il compito di definire le problematiche che richiedono un confronto e un coordinamento interstrutturale, anche al fine di una razionalizzazione dei processi di lavoro che coinvolgono più strutture direzionali”.