Cittadella degli Archivi di via Spezia, aperto anche l'Archivio di Stato
Con la firma della convenzione tra Comune, Archivio di Stato, Parma Infrastrutture e Demanio statale, la Cittadella degli Archivi di via Spezia è ormai giunta all’ultimo step, con l’apertura dell’Archivio di Stato. Il pubblico potrà visitare l’Archivio, tutti i giovedì e venerdì fino alle 13.30 e il mercoledì con orario continuato fino alle 17.30.
Con la firma della convenzione tra Comune, Archivio di Stato, Parma Infrastrutture e Demanio statale, la Cittadella degli Archivi di via Spezia è ormai giunta all’ultimo step, con l’apertura dell’Archivio di Stato, che si trovava nell’Ospedale Vecchio e che ora sarà affiancato (e collegato) a quello Comunale, già trasferito nella nuova sede dallo scorso gennaio.
Il pubblico potrà visitare l’Archivio, tutti i giovedì e venerdì fino alle 13.30 e il mercoledì con orario continuato fino alle 17.30.
Il sindaco Pietro Vignali, il direttore generale del Ministero per i Beni culturali Luciano Scala e il direttore dell’Archivio di Stato Mariella Loiotile hanno firmato il comodato d’uso gratuito per 40 anni degli spazi che contengono la documentazione dell’Archivio (stimata in circa 13 mila metri lineari di scaffalature), ma anche uffici e servizi per il pubblico nei magazzini di via Spezia.
Quello trasferito da via D’Azeglio è il materiale prodotto dai diversi Stati pre-unitari dall’XI al XIX secolo e l’archivio storico della comunità di Parma, donato all’Archivio di Stato nei primi del ‘900.
In via D’Azeglio ora rimane il catasto cartografico militare e geografico collocato nei sottotetti.
La Cittadella degli Archivi contiene tutti i documenti dell’Archivio di Stato che si trovavano nella Grande Crociera dell’Ospedale Vecchio e nella cosiddetta Casina, nonché tutto il materiale dell’Archivio Storico Comunale, compreso il deposito dell’Emeroteca, che erano conservati nella Crociera e nel sotto Crociera dell’Ospedale Vecchio.
In 12 mesi l’Amministrazione comunale ha approvato il progetto, ha raggiunto l’accordo con lo Stato, ha ristrutturato il capannone B (per l’archivio di Stato)dei magazzini di via Spezia, ha montato 13.000 metri lineari di scaffalature ed è riuscita a trasferire tutto il materiale conservato nella Crociera, sia dell’Archivio di Stato, sia dell’Archivio Storico del Comune.
E’ stato inoltre predisposto il progetto per il secondo e il terzo stralcio, dove dovranno essere collocati gli ultimi materiali ancora depositati nell’Ospedale Vecchio.
“La Cittadella degli Archivi – ha spiegato il sindaco Pietro Vignali – consente ai due Archivi di essere collocati fianco a fianco, garantendo così un importante servizio per i cittadini. Inoltre, ci permette di proseguire i lavori nell’Ospedale Vecchio nella crociera e nella sottocrociera, che diventeranno rispettivamente biblioteca e un passaggio pubblico che collegherà via D’Azeglio al Parco Ducale. Ma oggi, soprattutto, mi preme dire che deve iniziare una riflessione – anzi, è già iniziata – sulla destinazione della parte privata dell’Ospedale stesso. Nel project si parlava di un albergo, ma penso che questa riflessione debba individuare una funzione più adeguata. Adesso il nostro impegno e i nostri lavori nella zona proseguono, con la ristrutturazione di due palazzine che serviranno a completare la Cittadella degli Archivi”.
Luciano Scala, direttore generale del Ministero per i Beni culturali, ha aggiunto: “Quest’opera che oggi inauguriamo è la soluzione di un problema: quello dell’inadeguatezza degli spazi e dei livelli di sicurezza dell’attuale sede dell’Archivio all’Ospedale Vecchio. Una porta divide l’Archivio comunale da quello di Stato, e questa è una grande opportunità per il pubblico. Adesso, il mio augurio è che il sindaco dia corso al protocollo sottoscritto un anno fa e faccia sistemare anche gli altri due edifici di via Spezia, che serviranno a ospitare gli altri archivi”.
L’assessore ai Lavori Pubblici Giorgio Aiello ha ringraziato tutto il personale dell’Archivio di Stato, a partire da Luciano Scala e da Mariella Loiotile (direttore), tutti i dipendenti dell’Archivio comunale, a partire da Roberto Spocci (direttore) e Parmainfrastrutture perché “questa opera è stata terminata a tempo di record, non solo nella parte di cantiere ma anche in quella di trasloco e cura dei documenti, aspetto non trascurabile vista l’importanza degli stessi. Ribadisco che i lavori andranno avanti nelle altre due palazzine, permettendo di avere oltre 15 km di scaffalature e 13 mila metri quadrati. Ma, soprattutto, proseguirà un progetto, quello relativo all’Ospedale Vecchio, che oggi è un edificio con delle straordinarie potenzialità, in parte abbandonato, e che va rivitalizzato a beneficio dell’intero quartiere e della città. Adesso, infine, abbiamo un Archivio a norma e questo è importante per la sicurezza di chi vi lavora”.