FAMIGLIA E PERSONA / 09.04.13

Volontari per il lavoro

Dopo Emporio, la rete del volontariato riparte dal lavoro per contrastare le povertà. Un progetto per sostenere chi non ce la fa.
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A due anni dalla partenza di Emporio, il volontariato si rimette in gioco con il progetto “Volontari per il lavoro”, un’altra azione di contrasto alle povertà che parte proprio da quel lavoro che la crisi ha spazzato via, per molti. Alle spalle c'è una squadra ormai consolidata di associazioni di volontariato e soggetti del privato sociale. E' intercettando centinaia di richieste d'aiuto che è nata l'urgenza di mettersi alla ricerca delle risposte, provando a esplorare strade nuove. Non ci si vuole sostituire ai servizi, né essere un'agenzia di collocamento ma spendersi dove il volontariato è più forte, nella capacità di costruire legami fra le persone. Perdere il lavoro alimenta sentimenti di inadeguatezza, disistima, che amplificano le difficoltà e la solitudine e spesso sfociano nella disperazione. Con concretezza, i volontari fanno quadrato intorno a chi, trovandosi disoccupato, non ce la fa più. Gli ingredienti sono tanti e ben combinati: l'ascolto, l'accompagnamento nella riscrittura dei curriculum, ad esempio, o nell’orientamento verso i servizi, i gruppi di mutuo aiuto, la riscoperta delle competenze personali, la formazione, il sostegno nella realizzazione di progetti di piccola imprenditoria, il fare opinione.  
Il primo passo è stato capire quel che sta accadendo a Parma e chi sono i nuovi poveri. Le ricercatrici Vincenza Pellegrino e Marina Mastropierro, hanno intervistato le persone intercettate dalle associazioni. Ne è uscita la ricerca Emporio storie di lavori interrotti o mai cominciati, che racconta come i processi d’impoverimento oggi riguardino nuove fasce della popolazione. Non siamo più di fronte alla povertà cronica delle persone improduttive ma si parla dei working poor che sono i lavoratori precari, i genitori separati, i cinquantenni espulsi dal mercato del lavoro. Gente con capacità, competenze e alti profili culturali. Persone che non chiedono, perché si vergognano ma hanno un estremo bisogno d’aiuto. 
Anche il Comune, dal suo osservatorio rileva lo stesso scenario. “Abbiamo visto un cambiamento radicale dell’utenza dei servizi e ci stiamo attrezzando per l’emergenza pura. – dice l’assessore Rossi alla presentazione del progetto – Lavorare insieme è la soluzione più adeguata; abbiamo bisogno di sensibilizzare il più possibile il tessuto cittadino.” 
Una parte importante del progetto riguarda il cambiamento culturale, proprio attraverso la sensibilizzazione. Da qui il convegno “I nuovi poveri: la crisi e le capacità di risposta” che il prossimo 11 aprile accenderà i riflettori sulla povertà, l’occhio puntato su Parma, ai risultati della ricerca, senza dimenticare cosa succede intorno. Sarà un momento di confronto importante, non solo per gli addetti ai lavori.  
Ma la vittoria più grande, a oggi, è che otto donne italiane e straniere, dopo aver seguito un percorso di formazione avanzata in sartoria, saranno accompagnate nell’avvio di una piccola impresa che permetterà loro, da giugno, di reinventarsi un futuro. E’ il primo esperimento di riattivazione lavorativa, messo in piedi dalla creatività del gruppo di progetto. Piccolo ma sostanziale per chi ne è il protagonista che può ricominciare a guardare al futuro con uno sguardo di speranza. 
La rete di Volontari per il lavoro è partecipata da: Cento per uno, San Cristoforo, Il portico, Comunità Betania, Per ricominciare, Di mano in Mano, Centro Aiuto alla vita, Coordinamento provinciale dei centri sociali anziani e orti, Coordinamenti pace e solidarietà, Amici per la liberazione delle droghe, Futura, Ciac, Ricrediti, Cooperativa sociale Lunaria. Con la collaborazione di Forum solidarietà. Ufficio Stampa Forum 
Solidarietà – Centro Servizi per il volontariato in Parma 
www.forumsolidarieta.it   0521/228330 informa@forumsolidarieta.it  

A due anni dalla partenza di Emporio, il volontariato si rimette in gioco con il progetto “Volontari per il lavoro”, un’altra azione di contrasto alle povertà che parte proprio da quel lavoro che la crisi ha spazzato via, per molti.

Alle spalle c'è una squadra ormai consolidata di associazioni di volontariato e soggetti del privato sociale.

E' intercettando centinaia di richieste d'aiuto che è nata l'urgenza di mettersi alla ricerca delle risposte, provando a esplorare strade nuove.

Non ci si vuole sostituire ai servizi, né essere un'agenzia di collocamento ma spendersi dove il volontariato è più forte, nella capacità di costruire legami fra le persone. P

erdere il lavoro alimenta sentimenti di inadeguatezza, disistima, che amplificano le difficoltà e la solitudine e spesso sfociano nella disperazione. Con concretezza, i volontari fanno quadrato intorno a chi, trovandosi disoccupato, non ce la fa più.

Gli ingredienti sono tanti e ben combinati: l'ascolto, l'accompagnamento nella riscrittura dei curriculum, ad esempio, o nell’orientamento verso i servizi, i gruppi di mutuo aiuto, la riscoperta delle competenze personali, la formazione, il sostegno nella realizzazione di progetti di piccola imprenditoria, il fare opinione.

 Il primo passo è stato capire quel che sta accadendo a Parma e chi sono i nuovi poveri.

Le ricercatrici Vincenza Pellegrino e Marina Mastropierro, hanno intervistato le persone intercettate dalle associazioni.

Ne è uscita la ricerca Emporio storie di lavori interrotti o mai cominciati, che racconta come i processi d’impoverimento oggi riguardino nuove fasce della popolazione.

Non siamo più di fronte alla povertà cronica delle persone improduttive ma si parla dei working poor che sono i lavoratori precari, i genitori separati, i cinquantenni espulsi dal mercato del lavoro.

Gente con capacità, competenze e alti profili culturali. Persone che non chiedono, perché si vergognano ma hanno un estremo bisogno d’aiuto. 

Anche il Comune, dal suo osservatorio rileva lo stesso scenario. “Abbiamo visto un cambiamento radicale dell’utenza dei servizi e ci stiamo attrezzando per l’emergenza pura. – dice l’assessore Rossi alla presentazione del progetto

– Lavorare insieme è la soluzione più adeguata; abbiamo bisogno di sensibilizzare il più possibile il tessuto cittadino.” Una parte importante del progetto riguarda il cambiamento culturale, proprio attraverso la sensibilizzazione.

Da qui il convegno “I nuovi poveri: la crisi e le capacità di risposta” che il prossimo 11 aprile accenderà i riflettori sulla povertà, l’occhio puntato su Parma, ai risultati della ricerca, senza dimenticare cosa succede intorno.

Sarà un momento di confronto importante, non solo per gli addetti ai lavori.  Ma la vittoria più grande, a oggi, è che otto donne italiane e straniere, dopo aver seguito un percorso di formazione avanzata in sartoria, saranno accompagnate nell’avvio di una piccola impresa che permetterà loro, da giugno, di reinventarsi un futuro.

E’ il primo esperimento di riattivazione lavorativa, messo in piedi dalla creatività del gruppo di progetto. Piccolo ma sostanziale per chi ne è il protagonista che può ricominciare a guardare al futuro con uno sguardo di speranza. 

La rete di Volontari per il lavoro è partecipata da: Cento per uno, San Cristoforo, Il portico, Comunità Betania, Per ricominciare, Di mano in Mano, Centro Aiuto alla vita, Coordinamento provinciale dei centri sociali anziani e orti, Coordinamenti pace e solidarietà, Amici per la liberazione delle droghe, Futura, Ciac, Ricrediti, Cooperativa sociale Lunaria.

Con la collaborazione di Forum solidarietà. Ufficio Stampa Forum Solidarietà – Centro Servizi per il volontariato in Parma 

www.forumsolidarieta.it   0521/228330 informa@forumsolidarieta.it