Come cambiano le famiglie: Laura Rossi e Chiara Saraceno alla libreria Ubik
Chiara Saraceno, sociologa, esperta di caratura internazionale in dinamiche familiari, e Laura Rossi, assessore al welfare del Comune di Parma, hanno parlato della famiglia, anzi delle famiglie (perché il prototipo non esiste più) alla libreria Ubik in piazza Ghiaia.
L'Incontro è stato organizzato dalla Chiesa Metodista di Parma e coordinato dalla pastora Mirella Manocchio.
Chiara Saraceno ha messo a fuoco gli aspetti sociologici, ed anche economici, dei cambiamenti profondi in atto nella galassia famiglia, intesa come molteplice, impossibile da codificare, lontana mille miglia dagli stereotipi che siamo abituati a sentire: “Quando si parla di famiglia – ha affermato la sociologa – in realtà ci si riferisce a legami affettivi e differenziati, per loro natura molteplici. Per questo – ha aggiunto il concetto stesso di famiglia mette in discussione i rapporti fra uomo e donna, genitori e figli, nonni e nipoti, che sono spesso riconducibili a culture familiari molto diverse fra loro”.
La Saraceno ha quindi ricordato che “la famiglia non è una questione di natura, è semplicemente una costruzione sociale”, e come tale è soggetta a rapida evoluzione e a grandi differenze, tutte degne di attenzione e di diritti, come dimostra, ad esempio il fatto che dal punto di vista delle relazioni non c’è differenza fra coppie eterosessuali e omosessuali, cosa che pare finalmente compresa anche dalle convenzioni sociali.
L’assessore Laura Rossi, a sua volta, ha confermato pienamente il quadro tracciato dalla sociologa anche dal punto di vista di chi amministra: “Ai nostri servizi – ha constatato Laura Rossi – arrivano tante famiglie di stampo riconosciuto come tradizionale, ma arrivano anche tante coppie di fatto, coniugi separati, famiglie monogenitoriali, famiglie senza figli, famiglie allargate, famiglie ricomposte, famiglie in condizione di disagio economico, coppie omosessuali, composte anche da persone che in precedenza erano diventate papà o mamma. Questa è la realtà dei fatti, e il Comune deve essere inclusivo per tutti e adoperarsi per rispondere a tutte le fragilità, anche a quelle che is nascondono dietro le famiglie in apparenza da Mulino Bianco”.
L’assessore ha quindi ricordato che il modello della divisione per categorie non funziona più. Serve invece lavorare per aree problematiche, quali azioni contro la povertà, politiche abitative, fragilità genitoriali e di coppia, welfare di comunità, ed è su questa impostazione che il Comune ha costruito il suo piano d’azione per il sociale rivolto ai cittadini di Parma.