FAMIGLIA E PERSONA / 29.08.13

Lettera aperta del sindaco Federico Pizzarotti ai cittadini di Parma

Sulla vicenda del forno inceneritore.
Sindaco int

Oggi a Parma viviamo un momento particolare della nostra storia. Un evento che tutte le forze politiche, meno una, hanno fortemente sostenuto, e alla fine, dopo un lungo iter durato quasi un decennio, sono riuscite ad ottenere. Stiamo parlando dell’accensione dell’Inceneritore di Ugozzolo, l’ottavo in Emilia Romagna, che ha cominciato a funzionare a pochi chilometri dal centro storico.

Se oggi sono qui a comunicare un evento di questa portata, è perché per anni a Parma si è combattuta una battaglia politica ed etica che ha smosso le coscienze di molti - chi pro e chi contro – suscitando una  discussione che dal livello locale ha finito per assumere un’importanza nazionale.

Questo, in sintesi, dal 2006 ad oggi ha significato l’Inceneritore di Ugozzolo.

E noi, come Movimento 5 Stelle, non ci siamo sottratti alla discussione, ma anzi ne abbiamo preso parte consapevoli. E alla fine della corsa abbiamo avuto ragione, ma al tempo stesso registriamo una grande delusione. Abbiamo avuto ragione perché oggi l’Emilia Romagna, dopo aver attivato 8 inceneritori nel cuore della Pianura Padana, si è detta pronta a invertire la rotta, e seguire il percorso ambientalista tracciato dall’Europa. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire.

Ma ci rammarichiamo perché l’Inceneritore di Parma non siamo riusciti a fermarlo. Si può dire quello che si vuole, perché in democrazia è libero il campo per ogni opinione politica: ma in campagna elettorale ci siamo dichiarati contrari - e questo è giusto dirlo - e abbiamo promesso di fare il possibile per arrivare ad un risultato che ci soddisfacesse. Per quel che mi riguarda, l’onestà nella battaglia politica che ho portato avanti, convinto di aver impegnato tutte le energie possibili e spendibili - le stesse che utilizzo per ogni azione politica intrapresa - mi portano oggi a parlarne a viso aperto, senza problemi e con assoluta onestà intellettuale.

Ho fatto tutto ciò che era possibile fare con i poteri di un Sindaco.

Come Amministrazione abbiamo portato alla luce un iter di costruzione dell’inceneritore a tratti poco chiaro, per certi aspetti davvero oscuro, rischiarando questioni di cui un domani si prenderà carico la Magistratura, se già non lo ha fatto. Come Amministrazione di Parma abbiamo lavorato con serietà, chiedendo e pretendendo il rispetto integrale di quelle che erano le normative di legge.

Ora guardiamo avanti, perché il declino di queste strutture è già iniziato, ed è iniziato proprio nell’anno in cui le forze politiche che lo hanno voluto, centrosinistra e centrodestra, ne festeggiano l’apertura, quasi fosse una nostra sconfitta, e non loro. Esultano nel loro interesse, dimenticandosi, e senza vergogna, di aver negato un referendum sull’Inceneritore richiesto da una cospicua parte della città.

Oggi il dibattito politico sull’Inceneritore ha bisogno di evolversi e smetterla di stagnare su quello che è stato detto in campagna elettorale. Purtroppo partiti e movimenti civici sono rimasti col pensiero a maggio 2012, mentre oggi c’è bisogno di guardare al futuro: perché pur importante che sia la lotta, non rappresenta comunque l’unico punto del nostro programma.

Sull’Ambiente, poi, non torneremo indietro ne’ cambieremo posizione: è aumentata la raccolta differenziata in centro storico, è aumentata a livello generale su tutto il territorio del Comune di Parma; continuerà ad aumentare, e per questo diminuiranno per tutti i costi diretti a carico dei cittadini, quelli, per intenderci, delle bollette. Parleremo con Iren per arrivare a soluzioni condivise, di beneficio economico ed ambientale per la città. Siamo a lavoro per un nuovo piano di viabilità urbana, mai nemmeno discusso negli ultimi dieci anni. Lavoriamo e continueremo a lavorare.

Mi auguro che dell’Inceneritore, e degli inceneritori in generale, se ne continui a parlare, ponendo la riflessione su quello che è stato e su quello che sarà la nostra nuova politica.

Informate su chi lo ha voluto, su chi ha scelto di spendere più di 200 milioni per la sua realizzazione; su chi lo porterà ad essere mirino dei rifiuti delle altre Province emiliane; su chi ieri si sfregava le mani per la sua costruzione e oggi lo rinnega. E poi su chi lo ha contrastato e chi ha provato a fermarlo, con le armi della legge e col pensiero rivolto al nostro futuro. 

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