Liste d’attesa, calano per i nidi, crescono per le materne
Si risponde nel merito all'articolo "Quei 950 bambini non possono aspettare" pubblicato sulla Gazzetta di Parma del 13 settembre, per ripristinare una corretta informazione nei confronti dei lettori e delle famiglie interessate.
In relazione all’articolo di Pino Agnetti “Quei 950 bambini non possono aspettare”, pubblicato sulla Gazzetta di Parma di venerdì 13 settembre, l’Ufficio Stampa del Comune, nel prendere atto delle numerose inesattezze e “supposizioni” in esso contenute, coglie volentieri l’occasione per rispondere nel merito e ripristinare una informazione corretta nei confronti dei lettori e delle famiglie interessate.
L’estensore dell’articolo confonde le “domande non ammesse” dell’anno 2011 (peraltro non 46 ma 55), con le domande in lista d’attesa per l’anno scolastico 2013 – 2014.
La realtà è ben diversa: rispetto a due anni fa sono diminuite domande e liste di attesa per gli asili nido e parallelamente sono aumentate quelle della scuola dell’infanzia, il tutto con una lieve temporanea riduzione dei posti negli ultimi due anni (44 per le scuole dell’infanzia e 101 per gli asili nido), che sarà ampiamente compensata nel prossimo anno scolastico con l’apertura della struttura in costruzione a Corcagnano.
Quanto alle liste d’attesa, alla chiusura delle iscrizioni, nel 2011 erano 535 per i nidi e 610 per le scuole dell’infanzia, per un totale pari 1.145 bambini. Quest’anno, alla stessa data (fine maggio), erano 466 per i nidi e 791 per le scuole dell’infanzia, per un totale, appunto di 1.257 bambini in lista d’attesa. Come si vede, la diversità, del tutto fisiologica, è di 112 bambini (differenza, anche questa, che verrà più che colmata l’anno prossimo con l’apertura della nuova struttura).
Comunque, già con il conto definitivo di fine anno, questa forbice si ridurrà notevolmente.
Infatti, alla fine del 2011, gli esclusi furono 563 (molti dei quali avevano trovato altre soluzioni nel frattempo) ed è quindi ragionevole pensare che anche quest’anno si arriverà ad una conclusione analoga, come lasciano intravedere i dati parziali di fine agosto (950 in totale in lista d’attesa fra nidi e materne).
Ripristinato il quadro reale, veniamo ora alle altre considerazioni.
L’”era di Internet” non ha nulla a che fare con la tempistica relativa ai dati definitivi relativi alle liste di attesa. Questa infatti deriva dallo scorrimento della graduatoria (per Regolamento ammessa fino al 31 dicembre), in base al quale quando una famiglia comunica il ritiro della domanda subentra nell’assegnazione del posto il nominativo immediatamente successivo. E’ questo il motivo per cui i dati delle liste di attesa non possono essere considerati ancora definitivi né lo saranno fino al 31 dicembre, data di chiusura della graduatoria.
Questa disposizione è evidentemente inserita nel Regolamento non per mettere in difficoltà le famiglie ma, al contrario, per ampliare le possibilità in termini temporali di ottenere l’assegnazione del posto a seguito dei ritiri che si verificano nei primi mesi dell’anno scolastico.
Le “doppie iscrizioni” si riferiscono solo a quelle effettuate sia per le graduatorie del Comune di Parma che per altre graduatorie come, ad esempio quelle delle scuole aderenti alla FISM o di altre strutture private.
Nessun mistero inoltre in merito a quella che l’articolo definisce come “sparizione” delle domande dalla data di pubblicazione delle graduatorie al 1° settembre, Il calo delle domande in lista di attesa deriva sempre dai ritiri che si sono verificati da giugno ad oggi che ha determinato il conseguente scorrimento della graduatoria.
I “doppioni” e gli “errori formali” pertanto non esistono, se non nell’errata interpretazione dei dati e in quelle che sono arbitrarie quanto infondate supposizioni e congetture che potevano essere facilmente verificate presso i competenti Uffici del Comune.