W Verdi! Buon compleanno, Maestro!
Duecento anni decisamente ben portati: Giuseppe Verdi sarebbe fiero di questa festa di compleanno nella sua terra natale, prima nella casa natale di Roncole, poi dinanzi al monumento a lui dedicato in piazza della Pace.
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La cerimonia – di solito silenziosa e riservata ad uno sparuto gruppo di appassionati – questa volta si è svolta in pompa magna con centinaia di persone: in piazza si sentiva parlare, insieme all’italiano e al dialetto parmigiano, l’inglese, il tedesco e il giapponese, con diverse guide turistiche impegnate a spiegare e tradurre.
Insomma questo duecentesimo anniversario è stato un regalo che la città a fatto a Verdi, ma anche un regalo che Verdi ha fatto alla città.
“Tutto è nato a Roncole il 10 ottobre di duecento anni fa – ha affermato il sindaco Pizzarotti nell’introdurre la cerimonia – oggi celebriamo il maestro, ma anche l’uomo politico simbolo del Risorgimento, l’agricoltore, l’uomo dal grande senso civico che amava la sua terra. Questo magico ottobre – ha concluso – è un mese importante, l’inizio di una nuova stagione di cui Giuseppe Verdi è protagonista”.
“Da Pechino a Chicago – ha affermato Albertina Soliani, presidente vicario del Comitato Nazionale Celebrazioni Verdiane e proponente della legge sul bicentenario – oggi si celebra questo grande figlio della nostra terra, che con la sua musica unisce popoli lontani e diversi”.
La cerimonia è proseguita con i brevi interventi di Enzo Petrolini, presidente del Club dei 27, Andrea Rinaldi, presidente Corale Verdi, Patrizia Monteverdi, presidente di Parma Lirica e della presidente dell’associazione tedesca “Viva Verdi”.
Quindi gran finale con la poesia “Al dez d’otobor” di Giovanni Reverberi, letta da Enrico Maletti e con l’immancabile “Va’ pensiero” intonato dal coro della Corale Verdi.