BENESSERE E STILI DI VITA / 27.11.13

Fare sport in sicurezza: sabato convegno al Coni

“Sicurezza in ambito sportivo e gestione dell’arresto cardiaco: aspetti etici, giuridici, conoscenze generali, soluzioni operative” sabato 30 novembre alle ore 9,30 presso la sede del Coni a Moletolo.
sport

Forse pochi ricordano che a Parma negli ultimi dieci anni, tre atleti sono stati strappati alla morte grazie all’uso del defibrillatore: lo ha ricordato il medico sportivo Alberto Anedda, nella conferenza di presentazione del convegno: “Sicurezza in ambito sportivo e gestione dell’arresto cardiaco: aspetti etici, giuridici, conoscenze generali, soluzioni operative” questo il titolo del convegno che si terrà sabato 30 novembre, con inizio alle ore 9,30 presso la sede del Coni a Moletolo (Via Luigi Anedda %/A), rivolto a società e associazioni sportive.

Il  convegno, organizzato dal CONI con il patrocinio del Comune e la collaborazione della ditta Tecno-Gaz, vedrà come relatori  Pietro Pettenati (aspetti giuridici), Pietro Marini (aspetti medici) e Eric Demichelis in veste di conduttore dell’incontro.

Due saranno i temi centrali dell’incontro: la confusione che si sta creando attorno alla “Legge Balduzzi” per i controlli sanitari (che ha creato notevole disorientamento fra i dirigenti sportivi) e, appunto, la cultura sulle manovre rianimative sui campi di gioco.

“La legge che porta il nome del ministro  Balduzzi – ha affermati il delegato provinciale del CONI Gianni Barbieri – ha creato notevoli difficoltà a medici sportivi, pediatri e medici generici. Vogliamo cogliere l’occasione per fare un po’ di chiarezza. E poi – ha aggiunto Barbieri – affronteremo un altro argomento importantissimo quale l’uso del defibrillatore e la formazione degli operatori. Vogliamo semplicemente contribuire a rispondere ai dubbi di tanti dirigenti sportivi”.

“La manovra rianimatoria deve diventare parte del bagaglio tecnico dei dirigenti sportivi – ha affermato Alberto Anedda – è un problema culturale del quale si deve parlare nelle scuole. L’Italia – ha aggiunto – era all’avanguardia dopo le leggi introdotte in seguito alle morti improvvise di Renato Curi e Giuliano Taccola. Di recente è successo al calciatore Morosini, e si è deciso di fare un altro salto di qualità per intervenire su patologie difficilmente diagnosticabili con la prevenzione quali le cardiopatie congenite ereditarie. Per questo i defibrillatori sono uno strumento indispensabile e bene fa la legge a prevederne l’obbligatorietà”.

TAG | sport - coni