A pranzo con papà…Natale in famiglia anche dietro le sbarre
In due giorni i figli e le mogli di 33 detenuti del carcere di Parma hanno potuto abbracciare i loro cari e pranzare con loro grazie a “Crescere con noi” e “Per ricominciare”.
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Oggi erano in 15, ieri 18: tanto sono i detenuti del carcere di via Burla che hanno vissuto un paio d’ore di “vita normale” con le loro famiglie a pranzo nel salone del penitenziario. Fra una pizzetta e una fetta di panettone, qualcuno di loro con gli occhi lucidi per l’emozione, hanno potuto conversare con la moglie e giocare con i bambini.
Tutto questo grazie a due benemerite associazioni di Parma, “Per ricominciare” (ha organizzato la festa martedì) e “Crescere con noi”, che mercoledì mattina ha trasformato quell’angolo del penitenziario come luogo di festa, grazie ai clown di VIP (Vivere in Positivo), a un ammiccante Babbo Natale con il suo carico di doni e di sogni, ai giochi di Toyland e ai prodotti gastronomici offerti da “Noi di Parma” di Silvano Romani.
“Tutti si sono prestati gratuitamente – ha affermato la presidente dell’associazione Layla Cervi – così non abbiamo neppure speso quel che abbiamo raccolto con la manifestazione di Santa Lucia in Ghiaia. Ma nulla andrà sprecato: useremo quei soldi per portare i ragazzi della Oncoematologia Pediatrica in gita sul peschereccio Speranza”.
Nell’occasione, anche le istituzioni non hanno voluto mancare di fare sentire la loro vicinanza ai detenuti e alle loro famiglie per Natale: al rinfresco pre-natalizio erano presenti il prefetto Luigi Viana, il sindaco Federico Pizzarotti e l’assessore Cristiano Casa, che ha collaborato alla manifestazione in Ghiaia, oltre alla direttrice del carcere Anna Albano e ai suoi più stretti collaboratori.
Il pranzo in via Burla ha ottenuto anche il riconoscimento del Capo dello Stato, che, tramite il Prefetto, ha consegnato a Layla Cervi una medaglia a nome del Presidente della Repubblica, “premio di rappresentanza al pranzo dedicato ai bimbi e alle famiglie dei detenuti”.
“Con la nostra presenza – dice il sindaco fra un gioco e l’altro con i bambini e i clown – vogliamo sottolineare la vicinanza alla popolazione carceraria, che non vogliamo dimenticare come parte della comunità, come dimostra il fatto che abbiamo creato la figura del garante dei detenuti. Ma vogliamo anche ringraziare gli agenti di polizia penitenziaria che svolgono un lavoro prezioso e difficile e l’associazione che ha organizzato questa bella iniziativa”.
Poi, inevitabile, per chi vive dietro quelle mura, il ritorno alla noia di tutti i giorni, attendendo lo scorrere del tempo: intanto, davanti alle loro celle vedono una alta palizzata che delimita il cantiere per un nuovo padiglione da 200 posti del carcere di massima sicurezza di Parma, prevedibilmente pronto nel 2015. Ma almeno queste due giornate speciali resteranno nel cuore dei 33 padri e mariti che hanno potuto viverle insieme ai loro cari.