Folli alla conferenza dei servizi: “Abbassiamo i limiti per le emissioni dell’inceneritore”
La conferenza dei servizi tra gli enti si è trovata a decidere su come procedere a ridefinire il bilancio delle emissioni per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti nonostante il rallentamento nel teleriscaldamento.
Il progetto del PAIP (Piano integrato provinciale) era stato approvato a suo tempo, considerando che le maggiori emissioni generate dall’inceneritore sarebbero state compensate da una serie di fattori ed interventi in riduzione. Tra questi, indubbiamente uno dei più importanti, era l’allacciamento dell’impianto alla rete di teleriscaldamento che nella teoria avrebbe dovuto “spegnere” le caldaie e i relativi camini delle abitazioni per un numero equivalente al servizio di riscaldamento fornito per circa 20.000 abitanti.
I ritardi del cantiere ed il sopravvenire della crisi economica hanno ritardato questo intervento di mitigazione e ridimensionato le aspettative del gestore rispetto a quanto previsto.
La conferenza dei servizi tra gli enti, convocata sul tema, si è dunque trovata a decidere su come procedere a ridefinire il bilancio delle emissioni per garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti nonostante il rallentamento nel teleriscaldamento.
Una soluzione possibile esiste. Infatti, visti i migliori risultati verificati durante i primi mesi di funzionamento rispetto ai limiti fissati dall’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), il Comune di Parma ha richiesto che vengano aggiornati (quindi ridotti) i limiti dell’Autorizzazione stessa sulla base di questi parametri migliorativi.
I limiti in questione riguardano gli agenti inquinanti principali - PM10, NOx e CO - che, nella richiesta del Comune, si riducono in alcuni casi ad un terzo dei limiti attualmente concessi all’inceneritore. Per dare un ordine di grandezza sul PM10, se venissero accettate le proposte del Comune, il limite massimo concesso passerebbe da 3,6 tonnellate/anno a 1,2 ton/anno, comunque in linea con le emissioni attualmente rilevate.
“Da parte nostra c’erano due scelte possibili – dichiara l’assessore Gabriele Folli - richiedere opere compensative o chiedere di abbassare i limiti emissivi dell’autorizzazione . Tra le due opzioni abbiamo privilegiato quella che maggiormente tutela la salute dei cittadini. Ora non resta che attendere l’esito della conferenza dei servizi. Speriamo che anche gli altri enti convengano su questa impostazione.”