Ricorso IREN bocciato dal Tar: nessun risarcimento dovuto dal Comune
L’azienda chiedeva 28 milioni di risarcimento per lo stop imposto nel 2011 ai lavori dell’inceneritore.
Il Tar di Parma, con sentenza pronunciata dalla Camera di Consiglio del 27 febbraio scorso e pubblicata oggi, ha bocciato la richiesta di risarcimento milionaria avanzata da Iren Ambiente S.p.A. per lo stop alla costruzione dell’inceneritore imposto nel 2011 ai tempi della Giunta Vignali.
I giudici sono stati chiarissimi: “La domanda risarcitoria – scrivono nella sentenza – così come formulata, essendo del tutto sfornita di prove, sia nell’an che nel quantum, deve essere respinta”.
Vengono invece compensate le spese di giudizio “attesa la complessità della questione trattata”.
Il Tribunale Amministrativo ha ripercorso tutto l’iter della vicenda, partendo dai 28 milioni di risarcimento richiesti con il ricorso di Iren Ambiente a titolo di risarcimento per la sospensione dei lavori del “termovalorizzatore cogenerativo per l’incenerimento dei rifiuti”, avanzata in seguito alle due ordinanze di sospensione da parte del Comune nell’anno 2011 (rivelatasi comunque illegittima per una sentenza passata in giudicato perché non appellata ai tempi del Commissariamento del Comune), per un totale di 94 giorni, che Iren Ambiente ha ritenuto causa di un ritardo di 300 giorni per l’avvio dell’impianto, quantificando con una perizia di parte un risarcimento di quasi 28 milioni di euro.
Ora il Giudice ha stabilito che “non è provato il nesso di causalità” e che “manca del tutto la prova del’entità del ritardo”. Di conseguenza – scrive il Tar – “manca la prova documentale del pregiudizio economico effettivamente subito di danno emergente e lucro cessante”.
Tradotto in soldoni, per il Comune, con questa sentenza, viene meno ora il rischio incombente di un maxi risarcimento che avrebbe pesantemente gravato sulle casse municipali.