Ricordare per non dimenticare
Deposte le corone commemorative in vari luoghi della città nell’ambito delle iniziative per la “Liberazione".
Ricordare per non dimenticare il sacrificio di coloro che sono morti in nome della libertà. “Ognuno vigili perché la violenza non prevalga ma libertà e cultura consentano giustizia civile e progresso” recita la lapide commemorativa situata sulle mura dell’Università degli Studi, in via Cavestro.
Nella mattina di oggi hanno preso avvio le celebrazioni del 25 aprile, festa della “Liberazione”, con la deposizione di corone di alloro in vari punti della città.
Il corteo si è formato in piazza Garibaldi dove l’assessore alla mobilità e ambiente del Comune Gabriele Folli e l’assessore provinciale all’Europa, sicurezza e polizia provinciale Francesco Castria hanno deposto una corona d’alloro in corrispondenza della lapide che ricorda i “Sette martiri”, con loro una nutrita rappresentanza delle varie associazioni combattentistiche con Donato Carlucci per l’Asso Arma, Fabrizio Prada presidente dell’Associazione Divisione Acqui, Gian Paolo Azzali consigliere della stessa associazione, Giuseppe Giorgi per l’Anpi – Associazione nazionale partigiani italiani di Parma, Vittorio De Pau dell’Aned – Associazione ex deportati, Sergio Gigliotti presidente dell’Associazione nazionale Partigiani Cristiani di Parma e Lino Vighi dell’Associazione vittime civili di guerra.
Due agenti del corpo di polizia municipale hanno deposto una corona d’alloro in corrispondenza di varie lapidi commemorative della città.
La prima lapide è stata quella di piazza Garibaldi che commemora la fucilazione di Giuseppe Barbieri 30 anni, Vincenzo Ferrari 41 anni, Gedeone Ferrarini 39 anni, Afro Fanfoni 40 anni, Eleuterio Massari 42 anni, Orravio Pattacini 38 anni e Bruno Vescovi 19 anni, il 1 settembre 1944, uccisi da esponenti della Brigata nera.
Il corteo ha fatto poi tappa in borgo Sanvitale dove nel 1943 fu istituto il Comitato di Liberazione Nazionale, in via Cavestro davanti all’Università, in Tribunale, in via Padre Onorio, alla sezione del Tiro a segno Nazionale di Parma ed alla Villetta.