WELFARE / 14.06.14

Casa all’Auser: “Rimborsi secondo la norma e torniamo a collaborare”

Gli assessori alla Sicurezza Cristiano Casa e al Sociale Laura Rossi hanno incontrato il nuovo presidente dell’Auser di Parma Arnaldo Ziveri.
Acer

Mercoledì pomeriggio gli assessori alla Sicurezza Cristiano Casa e al Sociale Laura Rossi si sono seduti al tavolo delle discussioni con Arnaldo Ziveri neo presidente dell’Auser di Parma, da poco subentrato a Corrado Rossi. “Un incontro in cui il Comune ha ribadito la sua ferma posizione sul rispetto della legge Regionale, aprendo però ad Auser per una futura collaborazione, purché avvenga secondo la normativa”, ha fatto sapere Casa al termine dell’incontro.

Di seguito le parole dell’assessore.

“Abbiamo condotto questa politica con una logica genuina, seguendo il pieno rispetto della legge, e cioè considerando il volontariato un’azione di solidarietà verso il prossimo. Proprio perché tale non può per legge e per etica essere retribuito con rimborsi che la Regione aveva definito “Mascherati”.

Questo è un concetto chiaro e finora valso per tutti i volontari che operano sul territorio del Comune, come la Croce Rossa, per fare un esempio. Perciò abbiamo ribadito al nuovo presidente due aspetti importanti: la volontà del Comune di sedersi al tavolo della discussione per riaffermare la sua totale apertura verso Auser; l’intenzione di collaborare, ma secondo il rispetto della legge Regionale attualmente vigente. E si badi: questa è una forma di tutela che l’Ente “deve” ai volontari, ad Auser e a se stesso in qualità di rappresentante di tutti i cittadini di Parma.

Siamo ben disponibili ad erogare rimborsi a patto che si riferiscano, esclusivamente, a spese effettivamente sostenute nell’ambito dell’attività, secondo quanto riportato dalla legge regionale. Per il sottoscritto questa è l’unica condizione necessaria per intavolare una proficua collaborazione.

Altri paletti non ce ne sono. Sapere poi che l’Onorevole Maestri, come legittimo esponente del nostro Parlamento, stia lavorando per modificare l’attuale legge regionale, dà la misura di quanto fino ad oggi il Comune fosse nel giusto, e di quanto tempo e servizi avremmo potuto risparmiare come collettività se solo i nostri interlocutori avessero ascoltato il parere del Comune di Parma”.