Azioni Iren e patto di sindacato
Il Comune di Parma, pur detenendo un’importante quota del capitale ordinario di IREN(6,6%),ha dato in nuda proprietà(nel 2011 con la giunta Vignali)la gran parte dei suoi titoli a garanzia di prestiti bancari alle sue società partecipate:il 3,68% a STT Holding SPA el’1,18% a Parma Infrastrutture SPA
Il Comune di Parma, ad oggi, possiede direttamente una piccola quota pari all’1,74% del capitale.
Il piano di ristrutturazione del debito di STT H. SpA e di Parma Infrastrutture, prevedono l’utilizzo (in pegno, in garanzia, e forse anche lo smobilizzo) delle suddette azioni.
L’amministrazione Pizzarotti ha esercitato nei tempi previsti dalla legge il diritto di recesso dal patto di sindacato per tutte le azioni di sua proprietà in maniera diretta e indiretta.
Tale operazione è stata effettuata solo per poter esercitare il diritto di vendita di una parte delle azioni alla scadenza del 1° luglio 2015, operazione funzionale al piano di rientro del debito delle suddette partecipate, e peraltro non era possibile esercitare un recesso solo per una parte delle azioni.
Non è una volontà di uscire dall’azionariato pubblico dell’ex municipalizzata bensì una scelta obbligata dettata dalla necessità delle banche creditrici di STT e Parma Infrastrutture di rientrare del debito accumulato con la giunta precedente.
Il rescindere il patto di sindacato e definire un piano di rientro con le banche, permetterà di “proteggere” la partecipazione da eventuali azioni di fallimento che potrebbero interessare il Gruppo.
Non vi erano altre scelte possibili per salvare il patrimonio di società che svolgono funzioni vitali per il Comune ma allo stesso tempo non è assolutamente detto che tra un anno sia necessaria la vendita di tali azioni. Oltre alle azioni Iren le due società possiedono infatti anche terreni e patrimonio immobiliare che potrebbero servire per il rientro del debito.
I piani di ristrutturazione sono impostati al fine di salvaguardare la gran parte del patrimonio azionario.
Il Comune di Parma, oltre a confermare la volontà di mantenere il proprio patrimonio azionario, continuerà a fornire il proprio contributo di idee insieme agli altri soci pubblici così come ha fatto in questi ultimi mesi in occasione di riunioni del sub-patto emiliano convocate a Parma, dove si è discusso di strategie ed indirizzi su investimenti in ricerca e sviluppo, efficientamento energetico, nuove tecnologie di riciclo rifiuti, maggiore interazione con i territori.