“Il Rumore del Lutto”, ottava edizione
A Parma, dal 30 ottobre al 2 novembre.
È il concetto più difficile da concepire. L’Infinito sovrintende a un impero che non ha confini e non intravede alcuna conclusione. Inafferrabile per i sensi e per la mente. Eppure, fondamento della metafisica come della scienza, perché terra natale dell’Universo e della trascendenza. È proprio l’Infinito, qui inteso come spazio oltre il limite della vita, il tema centrale dell’ottava edizione de “Il Rumore del Lutto”, che si svolge a Parma dal 30 ottobre al 2 novembre 2014.
La rassegna, nata nel 2007 da un progetto culturale di Maria Angela Gelati, storica contemporaneista e studiosa di tanatologia (disciplina che studia la morte e il morire sotto diversi punti di vista), e Marco Pipitone, dj, giornalista musicale e fotografo, è stata la prima iniziativa culturale, in Italia, a indagare un tema ancora oggetto di rimozione come la morte e ha fatto scuola. Il suo format, infatti, originale e di successo, ha ispirato nel tempo manifestazioni analoghe in altre città italiane.
Patrocinata dal Comune di Parma e co-organizzata da “Il Rumore del Lutto” e Ade Servizi S.r.l., con il contributo di Un_type, Fondazione Assistenza Pubblica Parma, Gruppo Lorandi, Circolo MU, Pozzi Associati Luce, Vite speciali, Best Copy, Curly Sue’s, Ser-cim, E-Cut, Sogni e dintorni, Endenocte e Atelier della danza, la rassegna propone un dialogo e una riflessione sul valore della vita, elaborando e condividendo pensieri e sentimenti sul tema della morte. E lo fa attraverso il colloquio interdisciplinare e trasversale fra differenti ambiti, dall’arte visiva al teatro, dalla musica alla filosofia, dalla letteratura alla spiritualità.
«Crediamo profondamente nel valore culturale e sociale del Rumore del Lutto e da questa edizione abbiamo deciso di diventarne co-organizzatori», spiega Enrico Calestani, amministratore unico di Ade Servizi S.r.l. Onoranze funebri. «È una manifestazione importante per la città: nell’introdurre e sperimentare nuove prospettive di pensiero sul tema del fine vita, favorisce nelle persone una maggior consapevolezza della propria mortalità e individua strumenti di sostegno per arginare il senso di angoscia che deriva dalla censura del concetto di morte, imposta dalla società contemporanea».
Organizzata in coincidenza con la commemorazione dei defunti, l’iniziativa offre una modalità alternativa per vivere i giorni dedicati alla memoria dei nostri cari, rendendone la ritualità più completa. Per quattro giorni, diversi luoghi della città, non solo di quella “dei morti”, ma anche e soprattutto “dei vivi”, si accendono di nuovi orizzonti di senso per riflettere, condividere ed emozionarsi attorno alla qualità dell’Infinito. Diciannove eventi, quasi tutti a ingresso libero, per varcare la soglia del limite terreno e approdare verso ciò che supera quanto è umanamente percepibile e pertanto delimitabile.
«Infinito è la dimensione oltre la vita», affermano Gelati e Pipitone, ideatori e curatori della rassegna. «Dal passato si possono trarre lezioni e insegnamenti, ma occorre pensare all’avvenire, ad ogni età. Cercare e trovare gli orizzonti che ci aprono all’infinito possono farci incontrare il vero senso di pace: la consapevolezza di una vita piena».
Per ulteriori informazioni: www.ilrumoredellutto.com
info@ilrumoredellutto.com