Bernardo Bertolucci e Federico Pizzarotti
Scambio di idee su Parma. Bernardo Bertolucci racconta la sua visione di Parma e della politica culturale della città. Link al video dell’intervista.
Fa un certo effetto vedere Bernardo Bertolucci emozionato: “Questa laurea proprio non me l’aspettavo. E che mi venga conferita al Teatro Regio mi fa davvero emozionare”. Con queste parole Bernardo Bertolucci ha accolto il sindaco di Parma per un incontro che ha preceduto la cerimonia della laurea honoris causa.
E proprio la cultura e il futuro possibile del Teatro Regio sono stati al centro del colloquio, informale e amichevole, presso l’albergo che ospita il regista. “La cultura può fare da traino per valorizzare e far crescere la città “, ha ricordato Bertolucci, trovando nel sindaco un interlocutore attento e interessato soprattutto a capire come viene vista Parma da una persona che vive lontano e che è abituata a frequentare ambienti con orizzonti assai più ampi di quelli in cui viviamo quotidianamente..
Bernardo Bertolucci ha rievocato il rapporto soprattutto del padre Attilio con Parma, e del suo contributo per creare “il mito di Parma” nel panorama culturale italiano.
Anche grazie a lei – ha affermato Pizzarotti riferendosi al suo recente viaggio in Giappone – si parla di Parma in tutto il mondo”.
“Dopo aver girato “Prima della rivoluzione” – ha confessato il regista – pensavo di aver chiuso il capitolo del rapporto con questa città, invece eccomi qui per un’occasione che mi ha riportato a Parma e mi ha fatto venire alla mente tanti episodi legati al passato. Ad esempio – ha affermato Bertolucci - ricordo ancora una partita di calcio nel campo centrale della Cittadella fra la troupe di Novecento e quella di Salò: io, non avendo mai giocato a calcio, ero a bordo campo, Pasolini invece ha giocato per un’ora poi è tornato arrabbiatissimo in panchina. Non so proprio dove trovasse tutta quell’energia!”.
Parma è stata anche questo. “Perché – si è chiesto il regista – non pensare al terzo convegno sul cinema italiano?”.
Cordiale stretta di mano, scambio di cellulari e appuntamento a Trastevere per un altro amichevole colloquio e per conoscersi meglio. L’incontro si è concluso così, in attesa dell’appuntamento ufficiale della città con il “suo” regista neo-laureato.