SCUOLA / 09.01.15

Integrazione scolastica disabili

Dialogo difficile fra Comune e scuole sull’integrazione dei ragazzi disabili.

Municipio

Si è svolto nel tardo pomeriggio in Municipio, come preannunciato, l’incontro fra il Comune e il mondo scolastico.

L’esito, come era prevedibile, non è stato felice, anche se è possibile attendersi ulteriori sviluppi da una vicenda ben lontana dalla conclusione.

Da una parte c’erano il sindaco Federico Pizzarotti, il vicesindaco Nicoletta Paci e l’assessore Laura Rossi; dall’altra parte del tavolo, sui banchi del Consiglio, i dirigenti scolastici e i rappresentanti dei genitori nei consigli d’istituto.

Per il momento la porta della collaborazione appare però molto stretta.

Pizzarotti ha chiesto agli interlocutori del mondo scolastico di condividere un percorso difficile, per ridurre al minimo i disagi e la riduzione di qualità del servizio di assistenza per i ragazzi disabili a scuola, che appaiono purtroppo inevitabili, ma nella convinzione che – ad avviso del Comune – con una attenta, e possibilmente condivisa, azione di razionalizzazione si potrà comunque garantire un servizio accettabile.

Tutto questo – ha chiarito il sindaco – in una situazione in cui il Comune potrà contare sul 2015 su 25 milioni in meno nella gestione dei servizi. Il bando di gara è stato revocato perché non era tecnicamente possibile prevedere di contrarre impegni per spese non coperte da adeguate risorse.

L’assessore Rossi ha spiegato il perché di una scelta obbligata: da qui a giugno ci sono a bilancio 1.100.000 euro, dai quali vanno detratte le risorse già impegnate per il trasporto dei ragazzi disabili (che pure verranno razionalizzati). In sostanza, per il servizio di assistenza nelle scuole, oggi il Comune, “raschiando i fondi del barile”, è in grado di impegnare 980.000 euro, il che comporta una riduzione del servizio di circa il 25% per arrivare a chiudere l’anno scolastico.

Nel frattempo il Comune di Parma ha in atto contatti con l’Ufficio Scolastico Provinciale per intavolare una trattativa in vista del prossimo anno, tenendo presente che l’intervento educativo non dovrebbe ricadere sull’ente locale, che sarebbe tenuto solo a garantire l’assistenza materiale. In sostanza il Comune si è finora sostituito allo Stato, ma non può continuare in queste condizioni, se non cambia qualcosa nella finanza locale. A Parma i ragazzi sono 306, con una previsione di 3.162 ore settimanali impegnate da parte degli educatori.

Dal mondo scolastico sono arrivate tante obiezioni e tante critiche ad un provvedimento non condiviso e comunicato tardivamente. Sia i dirigenti scolastici che i rappresentanti dei genitori hanno portato le loro ragioni per rifiutare i tagli previsti per necessità dal Comune, chiedendo che vengano ripristinati i fondi necessari per chiudere l’anno scolastico, e non hanno per il momento accettato di trattare sulle modalità di rimodulazione del servizio. In sostanza hanno affermato che prenderanno atto delle decisioni del Comune, alle quali dovranno comunque adeguarsi.

La preoccupazione resta dunque evidente, così come la volontà – manifestata dal rappresentate dei Consigli di Istituto - di adottare una soluzione ragionevole, che consenta di arrivare a giungo nel modo migliore possibile per il bene dei ragazzi.

Pertanto la rimodulazione ci sarà, ma sui modi e sugli effetti della stessa il discorso è tutt’altro che chiuso.