BILANCIO / 02.02.15

Denunciato il Movimento Nuovi Consumatori

Comune di Parma e società di riscossione Parma Gestione Entrate denunciano il Movimento Nuovi Consumatori per calunnia e diffamazione. 

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A spiegarne le ragioni, in una conferenza stampa che si è tenuta nel pomeriggio,  il Presidente di Parma Gestione Entrate Enrico Tosi, l’assessore al bilancio del Comune di Parma Marco Ferretti, il legale di Parma Gestione Entrate l’avvocato Marco Zincani e il direttore di Parma Gestione Entrate Pierluigi Allegri.

Ammontano a diverse centinaia di migliaia di euro i danni materiali legati al mancato introito di sanzioni pecuniarie da parte di Parma Gestione Entrate a seguito delle calunnie e diffamazioni perpetrate dal Movimento Nuovi Consumatori a carico sia della società che del Comune.

A questo si aggiunge il danno di immagine per entrambi i soggetti, che secondo l’avvocato Zincani, ammonta ad alcuni milioni di euro.

Tutto questo a fronte dei 300 ricorsi pendenti, principalmente contro sanzioni da infrazioni alle norme del Codice della Strada, e ad altri 300 potenziali ricorsi in arrivo.

“Denunciamo il Movimento Nuovi Cosumatori – ha spiegato l’assessore Ferretti – per calunnia e diffamazione. Già in passato il Comune, nel corso di una conferenza stampa, aveva sottolineato gli elementi di falsità legati alle dichiarazioni che erano circolate da parte del Movimento Nuovi Consumatori.

A fronte delle verifiche effettuate, abbiamo ravvisato la necessità di perseguire le vie legali proprio per tutelare sia il Comune che Parma Gestione Entrate, ma soprattutto per fare chiarezza nei confronti dei cittadini.Parma Gestione Entrate è una società legittima che opera secondo i principi stabiliti dalla legge vigente”. 

“Le accuse nei nostri confronti – ha precisato il presidente di Parma Gestione Entrate Enrico Tosi – da parte del Movimento Nuovi Consumatori sono molto pesanti e partono dall’associazione a delinquere finalizzata a usura, totalmente infondata, così come il fatto di avere instillato nella popolazione la credenza che non siamo autorizzati ad operare. Tutto ciò al fine di creare avversione sociale sia verso la Società che il Comune. La nostra azione vuole solo fare chiarezza”. 

“Il nostro obiettivo – ha aggiunto l’avvocato Zincani – è quello di riunire tutti i procedimenti in un unico filone per porre fine, in modo definitivo, alle dichiarazioni del Movimento Nuovi Consumatori secondo cui Parma Gestione Entrate opera in modo illegittimo. 

Il direttore di Parma Gestione Entrate, Pierluigi Allegri, si è soffermato sulla questione dell’aggio che, ha spiegato, “non viene pagato dai cittadini ma è definito in un bando di gara che regolamenta i rapporti tra Società di riscossione e Comune e varia per tipologie di riscossione” 

Parma Gestione Entrate e Comune di Parma passano, quindi, al contrattacco nella vicenda che li contrappone al Movimento Nuovi Consumatori: “Ci siamo affidati alla giustizia penale per la difesa dei diritti e dell’immagine del Comune e di PGE – hanno fatto sapere in una conferenza stampa convocata oggi in Municipio - e intendiamo proseguire con tutti gli strumenti a nostra disposizione affinché le nostre ragioni siano chiarite e i detrattori siano puniti, oltreché ottenere il risarcimento integrale dei danni patiti in tutte le sedi, civili e penali”.

Ma le ragioni dell’iniziativa vanno anche oltre agli interessi materiali, morali e istituzionali: Comune e PGE vogliono mettere in guardia i cittadini dai rischi che corrono se rifiutano di pagare somme dovute in forza di una presunta illegittimità da parte della società emittente (appunto Parma Gestione Entrate): “L’ulteriore motivazione della denuncia in sede penale nei confronti del Movimento Nuovi Consumatori – puntualizzano gli amministratori -  è l’evidente volontà di questi ultimi di addurre pretesti del tutto infondati a difesa di un comportamento volto a montare un’avversione sociale ingiustificata verso il Comune e in particolare verso la sua società di riscossione, il tutto con motivazioni politiche più che finanziarie, ad allungare immotivatamente i tempi della giustizia civile, riferita all’ingente numero di ricorsi presentati, creando un notevolissimo danno erariale sia al Comune che a PGE, ed in ultima istanza anche ai cittadini, a creare timore e confusione negli stessi giudici di pace che sono chiamati a giudicare le controversie, e a creare, per sé stessi, una falsa immagine di difensore del cittadino oppresso, quando non c’è nulla da difendere se non sanzioni dovute ad infrazioni o morosità”.

Facile dunque  comprendere – se le denunce si rivelassero fondate – quale danno aggiuntivo potrà derivare ai cittadini ricorrenti, che rifiutano di pagare il dovuto per un presunto vizio di forma.

Con queste motivazioni sono state depositate due denunce per i delitti di calunnia e diffamazione aggravata nei confronti del Movimento Nuovi Consumatori “per le reiterate affermazioni di sospetti di associazione a delinquere finalizzata all’usura nei confronti di PGE e del Comune di Parma come suo mandante, nonché per diffamazione aggravata, nei confronti del Movimento Nuovi Consumatori per le affermazioni che imputano a PGE la mancanza di attribuzioni per la riscossione dei tributi se non la sua stessa esistenza”.

In diverse occasioni pubbliche, nonché attraverso plurimi comunicati apparsi sul sito online dell’associazione, il M.N.C. ha gravemente leso la reputazione di Parma Gestione Entrate, accusando la società di operare illegittimamente in quanto non iscritta all’albo ministeriale degli agenti riscossori e di ricorrere indebitamente allo strumento dell’ingiunzione fiscale.

Inoltre  la stessa associazione ha accusato Comune e PGE addirittura di “usura” per l’aggio percepito dalla società.

Invece per Comune e PGE le cose stanno ben diversamente:  “La percentuale citata nella denuncia del MNC – dicono gli amministratori - fa riferimento non ad un aggio in incremento, ma ad un corrispettivo, stabilito nel contratto di servizio a seguito della procedura di evidenza pubblica per la gestione dei servizi di riscossione, liquidazione, accertamento e riscossione coattiva che il Comune paga (di tasca sua) a PGE”. Quindi il cittadino paga soltanto quanto dovuto per legge.

Peraltro, Comune e PGE ribadiscono che la modifica contrattuale per la riscossione  - letta da MNC come una specie di ammissione per le elevate spese di riscossione – è stata messa in atto in applicazione di una nuova legge, ma  con il solo effetto di far ricadere sul Comune le spese di notifica; la convenzione modificata, applica semplicemente la differenza di corrispettivo delle spese postali di notifica, che fino al 1 gennaio 2014 erano a carico di PGE, mentre successivamente sono passate direttamente a carico del Comune.

Si tratta comunque di un corrispettivo per un servizio, con due diverse configurazioni, in cui il cittadino in entrambi i casi, non paga un euro.

Ancora, Comune e PGE rispondono, citando norme di legge, all’accusa – che ritengono “deliberatamente calunniosa”, di non aver dato corso all’applicazione di una deliberazione del Commissario di Governo, che in realtà ha perduto ogni ragione di essere per una chiara innovazione legislativa intervenuta nel frattempo.

Da queste considerazioni, la denuncia di calunnia a carico di MNC. Dopo questo atto i cittadini interessati avranno qualche informazione in più per decidere secondo i loro oggettivi interessi se pagare il dovuto o tentare un’improbabile lotteria di ricorso alla giustizia.