Il Cai per i 100 anni della Prima Guerra Mondiale
Il Cai di Parma in collaborazione con ANA Parma presenta un ricco calendario di incontri ed escursioni in occasione del centenario della Prima Guerra mondiale.
In occasione del centenario della Grande Guerra il Cai di Parma promuove 1915-2015 L’alpinismo, la montagna e la guerra, una rassegna articolata in incontri ed escursioni lungo i sentieri, i luoghi e attraverso le figure che hanno determinato parte della storia d’Italia.
“Si tratta di una iniziativa – ha esordito l’assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris – preziosa soprattutto per le ultime generazioni che hanno e dimostrano il bisogno di approfondire, anche attraverso la conoscenza dei luoghi, questi passaggi storici, caratterizzati da profondo rispetto etico per le Istituzioni e per i rapporti umani”.
Il calendario delle iniziative, che abbracceranno tutto l’anno da marzo a novembre 2015, rientra nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato realizzato con il patrocinio del Comune e della Provincia di Parma, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini gruppo di Parma ed è stato spiegato nel dettaglio da Fabrizio Russo, presidente Cai di Parma.
La Prima guerra mondiale (1914-1918) costituisce un evento che ha cambiato la storia dell’Europa e che ha segnato indelebilmente anche il destino del nostro territorio. Nello specifico la proposta del Cai di Parma approfondirà il tema della Grande Guerra in montagna, per la prima volta linea di fronte e luogo di battaglie e scontri. Mai fino ad allora si pensò che tra erte pareti di roccia, spesso superiori a 3000 metri di altitudine, si potesse fare la guerra. Eppure il confine italo-austriaco si sviluppò per 370 chilometri lungo l’arco alpino. Quelle montagne costituivano un baluardo naturale nel quale, accanto alle due parti belligeranti fece presto la sua comparsa un comune nemico: il freddo e la neve.
“Percorrere sentieri e luoghi di importanti avvenimenti storici – ha sottolineato Gianni Guido Bellini, consigliere delegato per la Provincia di Parma – può essere estremamente educativa per tutti”.
“Questa serie di incontri ed escursioni – ha aggiunto Giorgio Adorni, vice presidente dell’Associazione Nazionale Alpini gruppo di Parma – risponde pienamente allo spirito della nostra Associazione di essere custodi della memoria”.
Suddiviso in incontri ed escursioni il programma si svilupperà attraverso serate con scrittori, spettacoli a tema, proiezioni, approfondimenti sulla vita dei combattenti alpini e con un articolato calendario di gite nei luoghi teatro della guerra bianca.
Stefano Ardito con il nuovo libro “Alpi di guerra Alpi di pace” introdurrà la rassegna mercoledì 4 marzo. Insieme all’autore, il Cai di Parma presenterà anche il programma generale delle escursioni che saranno proposte per il centenario dalle sue Scuole di escursionismo, mountain bike e alpinismo giovanile.
Gli incontri proseguiranno con Andrea Cattabiani martedì 17 marzo e “La montagna ferita. Luoghi, omini e piccole cose”. Il martedì successivo, 24 marzo, il viaggio nella storia avverrà con la proiezione della pellicola “Rumore appena visibile di scarpe chiodate 1915/1917” una salita di Antonella Fornari al fronte per sentieri, mulattiere e strade dai paesi delle Tre Cime: Auronzo di Cadore, Dobbiaco e Sesto di Punteria.
Martedì 14 aprile l’attenzione si sposterà su alcune figure eccezionali della guerra bianca: con Stefano Morosini si parlerà infatti di alpinisti in pace e alpini in guerra, un duplice valore in una duplice resistenza contro la guerra e contro le forze della natura.
Le rievocazioni rivivranno anche nelle voci del Coro Mariotti, accompagnato da ensamble, martedì 28 aprile, secondo un’idea di Carlo Peruchetti con parole e musica dal fronte e dai campi di prigionia della prima guerra mondiale.
Dopo la pausa estiva per lasciare spazio alle numerose escursioni, gli incontri riprenderanno il 9 ottobre con Alberto Bregani che accompagnerà sui sentieri della Grande Guerra in Trentino, per concludersi martedì 24 novembre al Cinema Edison di Parma in compagni dei racconti di Bepi Magrin.
Tutti gli appuntamenti della rassegna, laddove non specificato, si terranno presso la sede del Cai di Parma, in viale Piacenza 40 alle ore 21, tranne l’incontro del 9 ottobre che verrà ospitato all’interno dell’ex Macello Comunale di Fidenza.
Roccaforti e fortini, strade e mulattiere, gallerie, accampamenti e poi deflagrazioni, mine, trincee: la Grande Guerra ha avuto significative ripercussioni anche sui territori di battaglia. Oggi lungo le linee di confine possiamo ancora ritrovare suppellettili, cannoni, resti di appostamenti ; ma ciò che più colpisce è come la guerra bianca abbia in alcuni casi letteralmente modificato l’aspetto delle montagne alpine.
Tra resti di storia e di memoria, il calendario delle celebrazioni si completerà quindi con una serie di escursioni lungo i sentieri e i luoghi di guerra, a cominciare da una prima visita al Museo della Grande Guerra di Rovereto il 24 maggio a cui seguiranno le gite: Monte Nero (30 maggio e 1 giugno), Adamello (20 e 21 giugno), Lagazuoi (4 e 5 luglio), Dolomiti di Sesto (dal 17 al 19 luglio), Le Gallerie della Grande Guerra (18 e 19 luglio), Marmolada (25 e 26 luglio), Passo Gavia e Passo del Tonale (dal 23 al 29 agosto), Cima Bocche (13 settembre), Pasubio (12 e 13 settembre). In mountain bike si percorreranno invece i sentieri del Monte Maggio (27 settembre). Infine, toccherà all’Alpinismo Giovanile scalare i Monti del Pasubio (7 giugno), il Gruppo dell’Adamello (4 e 5 luglio) e la Marmolada (5 e 6 settembre).
XIV PREMIO LUIGI LEONI
Per ricordare Luigi Leoni, istruttore del CAI (Club Alpino Italiano) di Parma, prematuramente scomparso nel 2000, la Scuola di Scialpinismo del CAI “Enrico Mutti” e la Sezione CAI di Parma istituirono alcuni anni fa il Premio a lui dedicato. Da allora, il Premio, giunto quest’anno alla XIV edizione, viene organizzato ed assegnato, annualmente, a chi ha vissuto e vive un autentico rapporto con la montagna contraddistinto dal gusto della scoperta e dell’avventura, dal senso dell’amicizia e della solidarietà, dall’attenzione all’ambiente.
“Un riconoscimento importante – ha introdotto l’assessore allo Sport Giovanni Marani – che celebra soprattutto la disciplina, l’esperienza e la grande fatica delle imprese di due sportivi che testimoniano che alla montagna si appartiene e ci si deve rapportare sempre con il massimo rispetto”.
Il Premio, come ha spiegato Gian Luca Giovanardi, vice presidente Cai di Parma, quest’anno verrà assegnato, sotto il titolo “Gente d’Emilia oltre quota 8000”, a Giuseppe Pompili e Samuele Sentieri, entrambi alpinisti emiliani arrivati a scalare i grandi ottomila in piccole spedizioni auto-organizzate, in stile alpino e senza l’utilizzo di ossigeno supplementare. L’ultimo successo per entrambi, proprio nel 2014: Giuseppe arriva in vetta al K2 (8.611 metri) il 26 luglio; mentre è Samuele a raggiungere la cima del Manaslu (8.146 metri) il 1 ottobre.
Pompili e Sentieri sono emiliani con origini diverse - il primo bolognese, il secondo di Collagna (Reggio Emilia) - e storie differenti, ma ciò che li accomuna è un alpinismo vero fatto di passione e preparazione, testimonianza che “dall’Appennino all’Himalaya....si può!”
La consegna del Premio avverrà martedì 10 marzo alle ore 21.00 presso la Sala delle Feste di Palazzo Sanvitale (P.le J. Sanvitale, 1–Parma), sede gentilmente concessa da Banca Monte Parma, di cui Leoni era dipendente, e con il patrocinio del Comune di Parma. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Giuseppe Pompili, ingegnere, dal capoluogo emiliano si avvicina al grande alpinismo fin da giovane, si forgia sulle pareti delle Alpi occidentali e trasferisce poi la sua esperienza sulle grandi montagne del mondo. Prima del K2, il Cho Oyu e le vette più alte dei sette Continenti, tra cui l’Everest ed il McKinley.
Samuele Sentieri, uomo dell’Appennino, maestro di sci e allenatore, è per anni atleta dello sci alpino e arriva a gareggiare in Coppa del Mondo. Poi trasferisce entusiasmo e forza per scalare montagne in diversi continenti. Prima del Manaslu, il Gasherbrum 2 (8.035 metri) ed il McKinley con gli sci.
Pompili e Sentieri vanno ad arricchire l’elenco dei premiati delle passate edizioni, sia personaggi (Andrea Spaggiari, Fabio Pasini, Odetta e Oreste Ferretti) sia di alto livello internazionale (Goretta Casarotto, la guida di Courmayeur Renzino Cosson, gli himalaysti Sergio Martini e Fausto De Stefani, la “Escuela Don Bosco de los Andes” in Perù impegnata nella formazione di giovani peruviani alla professione di guida, Teresio Valsesia, già direttore della Rivista del CAI ed ideatore di Camminaitalia, il grande alpinista Kurt Diemberger, le guide alpine di Valtournanche, padre e figlio, Marco e Hervè Barmasse,lo scialpinista Giorgio Dandola, e l’anno scorso l’alpinista trentino Elio Orlandi).
Per info e programma: www.caiparma.it