Ferretti: non esiste nessun tesoretto del 2014
Illustrato il bilancio consuntivo 2014.Vai alla presentazione.
L'assessore al bilancio ha illustrato in conferenza stampa gli elementi principali del bilancio consuntivo 2014.
I conti sono in ordine, il debito del Gruppo Parma si riduce ulteriormente, ma non resta un solo euro da spendere in servizi.
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Galeotta, forse fu la nuova contabilità, che ad una frettolosa lettura del bilancio poteva trarre in inganno e ingenerare la convinzione che il Comune di Parma abbia in disponibilità un "sacco" di soldi non spesi nel 2014.
I conti veri, invece, raccontano un'altra realtà, puntigliosamente spiegata dall'assessore Marco Ferretti, con tanto di slide e numeri, in una conferenza stampa in Municipio: le cifre non lasciano spazio ad equivoci.
C'è stato un cambio tecnico in corsa, dettato dallo Stato sulle modalità di contabilità, con "alto rischio di cantonate" per chi si avventura fra le montagne di numeri che compongono il bilancio consuntivo.
"Il dato positivo - ha affermato Ferretti - è che nel 2014 sono migliorati tutti gli indicatori, e dalle cifre risulta chiaro che abbiamo privilegiato servizi educativi e welfare.
Quei 26 milioni di avanzo a cui qualcuno ha fatto riferimento, in verità sono solo una cifra del tutto teorica. Rispetto all'anno precedente, nel 2014 l'avanzo aumento di circa 600.000 euro, come si vede usando gli stessi parametri di calcolo, e, fatti i conti, restano a disposizione del Comune 1.650.000 euro, da destinare obbligatoriamente alle opere pubbliche".
Passando alle singole voci, l'assessore ha ricordato che Parma ha sì applicato le aliquote massime di tassa, ma ha anche applicato sgravi IMU ed esenzioni TASI. L'indebitamento del Comune è stato ulteriormente ridotto di 44 milioni di euro, e ciò ha consentito di utilizzare le minori spese di quota interessi in servizi correnti, garantiti nonostante i pesanti e ricorrenti tagli statali, a tutt'oggi pari anche per il 2015 a 20 milioni di Euro, che dovrebbero dimezzarsi con la perequazione promessa dal Governo.
"Il problema principale - ha ribadito Ferretti - resta quello delle Società Partecipate, ma entro il primo gennaio del 2016, contiamo di arrivare a tagliarne ben 24, mentre conserveremo quelle che svolgono attività funzionali al Comune o che stanno attuando il loro mandato".