CULTURA / 22.04.15

Festival Verdi 2015

"Si può viaggiare all'infinito": si ispira a questo verso shakespeariano l'edizione 2015 del Festival Verdi, presentata mercoledì e che si svolgerà dal 1 al 31 ottobre, improntata sul tema del viaggio.

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Otello, Corsaro e Rigoletto e un denso programma di concerti, incontri, mostre e spettacoli: il Festival Verdi 2015 si articola in tre sezioni dove, oltre al cartellone principale, troviamo "AroundVerdi" e "VerdiYoung", per stimolare la riflessione intorno all'opera verdiana e coinvolgere i più giovani.

“Il Teatro Regio ha bisogno - ha detto il sindaco Federico Pizzarotti - di aprire porte e finestre verso l'Europa e il mondo per sviluppare dei cambiamenti, anche in condizioni di difficoltà: è questa l'impronta sulla quale si è iniziato a lavorare quest'anno, continuando un percorso che avvicini nuove realtà. Tutte quelle realtà che compongono la nostra città e per le quali il Teatro Regio vuole essere un perno e un catalizzatore di collaborazioni”.

“L'edizione 2015 del Festival Verdi - ha sottolineato Anna Maria Meo, direttore generale del Teatro Regio - è improntata sul tema del viaggio, che ne scandisce il desiderio di rilancio. E' stato ed è fondamentale il rafforzamento con tutte le istituzioni per un Festival in cui il Teatro Regio fa da collettore e si avvale delle collaborazioni di tante altre realtà del territorio”.

“Oltre a mantenere viva la tradizione - ha detto Barbara Minghetti, consulente per lo Sviluppo e i Progetti speciali del Teatro Regio - questo Festival inizia a lavorare su tematiche trasversali e a nuove dinamiche che possano avvicinare l'opera anche alla quotidianità di tutti noi, rendendocela quindi più vicina così come altro importante obiettivo è quello di prestare attenzione e avvicinarsi ai giovani”.

“Il lavoro di Anna Maria Meo e Barbara Minghetti è stato fondamentale - ha concluso l'assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris - perché si realizzasse l'idea di un Teatro Regio che andasse incontro e si aprisse alla città, alle sue ambizioni e ai suoi desideri. Come fondamentale si è rivelato il tessuto economico della nostra città, che si è messo in ascolto delle necessità del Teatro e l'operato quotidiano di tutti i lavoratori del Regio che hanno saputo anteporre i bisogni di questo “luogo” ai propri".