Registro della Bigenitorialità
Il Video con Andrea Bocelli per una miglior tutela dei figli, delle figlie e dei loro genitori.
“Un figlio di genitori separati non è un figlio a metà. I genitori separati sono genitori al 100%”.
E' questo il concept dello spot che il Maestro Andrea Bocelli, concedendo la sua immagine disinteressatamente, ha interpretato per il Comune di Parma e l’Associazione Crescere Insieme, affinché il principio di bigenitorialità riesca ad avere una più ampia e diffusa conoscenza.
Due volti a metà, quello di un padre e di una madre, uniti dall'esperienza diversa ma complementare di riuscire ad essere veri genitori, completi anche se separati, che ci raccontano quanto sia importante per tutelare i figli difendere il proprio diritto ad essere, con responsabilità e partecipazione, genitori a tutto tondo.
Il Comune di Parma in quest'ottica, circa un anno fa, raccogliendo l’appello dell’Associazione Crescere Insieme, ha condiviso l’opportunità di uno specifico intervento che potesse creare le condizioni favorevoli per una migliore tutela dei figli e delle figlie di genitori separati.
E’ stato quindi dato mandato a un gruppo di lavoro che ha elaborato la proposta per la creazione di un Registro Comunale per il diritto del minore alla bigenitorialità che è stato approvato dal Consiglio Comunale.
“Uno strumento come il Registro – ha introdotto la Vicesindaco Nicoletta Paci - consente il doppio domicilio, visto che la residenza anagrafica rimarrebbe necessariamente presso un solo genitore, altresì costituisce la corretta ed equa applicazione dei principi della legge e può contribuire ad attenuare i risentimenti e ad abbassare la conflittualità eliminando squilibri e discriminazioni legati all’essere o no genitore co-residente”.
“Il Registro della Bigenitorialità serve ad affermare il diritto di esser genitori sempre e a pieno effetto – ha continuato l'assessore al Welfare Laura Rossi, dopo aver letto la lettera che il Maestro Bocelli, impossibilitato ad esser presente alla conferenza stampa, ha inviato – ma il video che presentiamo oggi ha un fine che va oltre gli effetti pratici: è una campagna di sensibilizzazione per riflettere su questo tema”.
L’obiettivo che si pone l'Amministrazione Comunale insieme all'Associazione Crescere Insieme, come ha sottolineato il presidente Marino Maglietta, è quello di individuare le buone prassi comportamentali nell’esercizio delle professioni socio-sanitarie e delle istituzioni scolastiche ogni volta che si devono eseguire prestazioni su minori figli/e di coppie separate, come il consenso medico pediatrico, la firma per la pagella o sui moduli di iscrizione scolastica, la gestione tra i due genitori di un evento religioso come la cresima o la comunione, la fruizione dei centri estivi nel mese estivo in cui il bambino vive presso quel genitore residente in un diverso Comune e molte altre situazioni pratiche.
Per info: www.comune.parma.it
www.crescere-insieme.org
Cos'è la bigenitorialità
Il principio di bigenitorialità è il principio etico in base al quale un figlio o una figlia mantengono il legittimo diritto ad avere un rapporto stabile con entrambi i genitori, anche nel caso questi siano separati o divorziati.
Tale diritto si basa sul fatto che essere genitori è un impegno che si prende nei confronti dei figli e delle figlie e non dell'altro genitore, per cui esso non può e non deve essere influenzato da un'eventuale separazione. Né su di loro si può far ricadere la responsabilità di scelte separative dei genitori.
Questo principio promuove la pratica dell'affido condiviso come tutela del benessere dei minori e delle minori a continuare a ricevere cure, educazione ed affetto da entrambi i genitori.
Come è noto, nel mondo occidentale il principio della bigenitorialità viene affermato e applicato con sempre maggior vigore e incisività, a partire dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989, di cui alla legge 27 maggio 1991, n. 176.
Nel nostro Paese, l’affidamento condiviso è prassi relativamente recente (legge 54, 8 febbraio 2006).
A oggi nel nostro paese la sua concreta applicazione e l’aggiornamento nell’applicazione di buone prassi da parte delle istituzioni che orbitano attorno ai/alle minori incontrano difficoltà e poca attenzione.
Sono ancora presenti nella nostra società alcune resistenze culturali favorite da contraddittorie e univoche letture delle norme.