Permesso di soggiorno per Pablo e Ruben
Coppia gay, sposata in Argentina, ottiene il permesso di soggiorno “per motivi familiari”. Vai al video
Il Sindaco Federico Pizzarotti, insieme al vicesindaco Nicoletta Paci e all'assessore Laura Rossi, ha incontrato oggi i signori Pablo e Ruben che hanno ottenuto il permesso di soggiorno per famiglia.
Pablo e Ruben hanno deciso di raccontare la loro storia a lieto fine in una conferenza stampa, perché convinti che possa servire anche ad altre persone nella loro stessa condizione.
“Quando si forma una famiglia – ha detto Pizzarotti – si fa una cosa importante. I tempi sono maturi perché anche in Italia si riconosca l'esistenza di coppie dello stesso sesso. E' una questione di civiltà e di affermazione dei diritti. Ringrazio la Questura di Parma – ha concluso il sindaco – e vi sono grato - ha detto rivolto ai due giovani - perché avete accettato di raccontare la vostra storia e per la gioia che si legge sui vostri volti”.
L'assessore Laura Rossi, che ha seguito da vicino la vicenda, ha evidenziato la contraddizione palese fra lo Stato che nega ancora il riconoscimento delle coppie omosessuali e non permette la trascrizione di matrimoni celebrati all'estero, e lo stesso Stato che, tramite i suoi organi periferici, riconosce di fatto lo status di famiglia ad una coppia gay, certificando il ricongiungimento familiare.
“Anche questa vicenda – ha invece sottolineato Nicoletta Paci – si inserisce nelle tante iniziative intraprese dal Comune di Parma , quali ad esempio il registro delle unioni civili, per l'affermazione e il riconoscimento dei diritti”.
Quello di cui si è dato conto oggi è dunque l’esito positivo di un’azione che ha visto protagonista il Comune, ed è stata condotta in stretta collaborazione tra l’Assessorato al Welfare e quello alle Pari Opportunità nell’ambito del Laboratorio Omofobia.
Si tratta di una richiesta di permesso di soggiorno “per motivi familiari”, inoltrata attraverso il Comune alla Questura di Parma, per la coppia gay coniugata in Argentina.
Pablo era già in possesso della cittadinanza italiana perché aveva nonni nati qui.
La Questura di Parma ha rilasciato il permesso di soggiorno a Ruben, riconoscendo loro a tutti gli effetti lo status di famiglia.
Il rilascio del documento è avvenuto in un clima di assoluta “normalità”, una pratica come un’altra, sbrigata in meno di due mesi.
La rilevanza è data fondamentalmente dal motivo del permesso - “motivi familiari” - e dal rilascio avvenuto per la prima volta (perlomeno a Parma) senza la necessità di interventi di tipo legale .
È un’operazione che mette in luce tutte le contraddizioni del nostro sistema che da un lato vieta il matrimonio tra persone dello stesso sesso ma che poi, non potendo non riconoscere un pubblico atto di uno Stato da noi riconosciuto come tale, di fatto lo legittima.
“Ci siamo sposati un anno fa a Buenos Aires e questo permesso di soggiorno arrivato senza problemi per noi è stata una piacevole sorpresa – ha affermato Pablo, 37 anni, che a Parma lavora come cuoco e come artista da circa dieci mesi – abbiamo scelto Parma perchè io ho una sorella che vive qui e mi ha fatto le pratiche per la cittadinanza”.
“Cercavamo un posto tranquillo – ha sottolineato Ruben, 32 anni - a Parma l'abbiamo trovato contiamo di costruire qui il nostro futuro. Avevo una Galleria d'Arte a Buenios Aires, l'ho chiusa per raggiungere mio marito in Italia, e sto già lavorando per l'allestimento di mostre”.
La vicenda dei due giovani argentini è la dimostrazione che Il Comune di Parma continua a lavorare concretamente per l’affermazione dei diritti, proponendo azioni come questa che a volte cambiano radicalmente e in positivo la vita delle persone coinvolte.