LAVORI PUBBLICI / 21.09.15

TAR, meno di 190.000 euro per Trevi Park

Soddisfazione in Comune per una sentenza che riduce al minimo il risarcimento per la mancata attuazione dei parcheggi sotterranei commissionati e non realizzati dalla passata amministrazione.

Piazzale Salvo D'Acquisto

Il Comune tira un bel sospiro di sollievo per la sentenza che il Tribunale Amministrativo Regionale ha depositato in questi giorni, riguardo alla tribolata vicenda dei parcheggi interrati meccanizzati che la società Trevi spa avrebbe dovuto realizzare a Parma grazie all’aggiudicazione di procedura pubblica fin dall’estate 2009.

Il TAR si è espresso riconoscendo a Trevi € 192.052,31, veramente molto poco rispetto agli oltre 12 milioni di euro richiesti inizialmente dalla società.

Come si ricorderà, infatti, quella dei parcheggi Trevi fu una delle vicende peggiori e più rilevanti in termini di potenziali danni economici che la Giunta Pizzarotti si trovò come eredità dalla Giunta Vignali, dato che la richiesta risarcitoria per non essere riusciti a realizzare nessuno degli originari 14 parcheggi interrati in centro storico, da parte della società privata, era appunto di oltre 12 milioni di euro, ridotta, solo successivamente a due prime pronunce del TAR, a ben 5,7 milioni di euro.

La gestione Commissariale aveva stanziato sul “fondo rischi” una somma di oltre 1 milione di euro, lasciando la “patata bollente” alla futura amministrazione, una vicenda che avrebbe potuto procurare un grave potenziale danno per le casse comunali e di conseguenza per i cittadini.

Il Comune, rappresentato dall'Avvocatura municipale, ha partecipato anche ai diversi tavoli di approfondimento richiesti ed imposti dal TAR, in esito dei quali era stata elaborata una perizia tecnica con una forbice economica fra i 219 e i 373 mila euro.

Ora la sentenza ha ulteriormente ridotto la cifra da corrispondere a Trevi Park.

I 14 parcheggi avrebbero dovuto essere realizzati in centro storico, destinati soltanto per residenti ed in concessione per novant’anni, con il riconoscimento di diritto di superficie alla società costruttrice, dietro corresponsione di un importo fisso iniziale al Comune.

I parcheggi si ridussero in seguito a 8, ma soltanto su 3 di essi vennero iniziate le operazioni di indagine e progettazione e solo in piazzale Salvo d’Acquisto, venne allestito il cantiere, mai attivato per un repentino dietrofront dell’amministrazione Vignali nel 2010, in seguito alle vibranti proteste dei cittadini e la nascita di comitati contro i parcheggi interrati, definiti “interventi distruttori del centro storico”.

Con la sentenza del TAR si chiude ora un nuovo capitolo dell'intricata vicenda.