SPORT /
02.10.15
Violenza al bando nel calcio amatoriale
Incontro in Municipio fra l'assessore Giovanni Marani e i rappresentanti di UISP, CSI e AICS.
Provvedimenti condivisi tra tutti gli enti per chi si macchia di episodi violenza sui campi e valutazione condivisa sull’applicazione dell’Art. 30 del regolamento comunale sulle concessioni.
Lo stadio Tardini è una vetrina bellissima, un sogno per qualunque giocatore amatoriale. Ma è anche un megafono altrettanto potente se diventa teatro di risse e violenti scontri fra giocatori, come è successo sabato sera durante la Supercoppa regionale amatori Uisp.
Per gli enti di promozione sportiva che fanno del calcio pulito e del fair play una loro bandiera, una specie di tratto distintivo, lo smacco è ancora più grosso, "triste e inqualificabile".
Ma quel che è successo all'UISP poteva succedere anche ad altri, quindi bisogna essere uniti per respingere ogni forma di violenza e mai abbassare al guardia.
Per questo, i rappresentanti dei tre enti di promozione che operano nel calcio amatoriale a Parma si sono dati appuntamento in Municipio per incontrare l'assessore allo sport Giovanni Marani, allo scopo di mettere a punto, insieme al Comune, tutte le azioni dissuasive possibili per prevenire il rischio di altri episodi di violenza.
Enzo Chiapponi (presidente provinciale Lega Calcio UISP), Florio Manghi (Presidente CSI) e Antonio Lazzara, (presidente AICS) accompagnato da Roberto Scimò, hanno deciso, insieme all'assessore Giovanni Marani, di dare vita ad un tavolo di confronto permanente, una specie di "arbitrato inter-istituzionale" per mettere in atto tutti i meccanismi possibili utili a bandire la violenza sui campi di gioco, dando risposte uniformi e condivise a fatti di questo genere se dovessero ripresentarsi, a dimostrazione che gli enti di promozione sportiva non accettano comportamenti violenti.
Intanto resta agli atti - e verrà rigorosamente applicato - il protocollo d'intesa già firmato dai tre enti nel 2009, in base al quale i tesserati squalificati per quattro mesi e oltre non potranno essere ammessi a partecipare a nessun campionato amatoriale.
Anche il Comune - come dichiarato dall'assessore - si è dimostrato deciso a fare la sua parte, coinvolgendo i rappresentanti degli enti sulla decisione di revoca e diniego delle concessioni d’uso degli impianti sportivi, come previsto dall’Art.30 del regolamento Comunale, che cita: “Le concessioni verranno inoltre revocate qualora il concessionario si renda autore di […] comportamenti moralmente riprovevoli (quali, a mero titolo esemplificativo, atti osceni; offese gravemente lesive nei confronti degli addetti o degli altri utenti; imprecazioni; comportamenti violenti); […] Nel caso sopra esposto, le concessioni annuali verranno revocate e non saranno rilasciate per un periodo di almeno un anno fino al massimo di cinque.”