AMBIENTE / 19.10.15

Legambiente Emilia Romagna premia Parma

Comune Riciclone, primo tra i capoluoghi di provincia ad aver superato la quota del65% di raccolta differenziata.

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Legambiente Emilia Romagna premia Parma, Comune Riciclone, primo tra i capoluoghi di provincia ad aver superato la quota del 65 % di raccolta differenziata.

Importante riconoscimento per il Comune di Parma da parte di Legambiente Emilia Romagna che, nell'ambito della ottava edizione dei Comuni Ricicloni, lo ha premiato per essere stato il primo capoluogo di provincia dell'Emilia Romagna ad aver superato il 65 % di raccolta differenziata. Parma, infatti, svetta nella classifica con il 65,2 % di raccolta differenziata e precede Rimini con il 61,6 % e Reggio Emilia con il 57.4 %.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco Federico Pizzarotti e dall'assessore all'ambiente Gabriele Folli che hanno ritirato il premio consegnato direttamente dall'assessore regionale all'ambiente Paola Gazzolo, unitamente al presidente di Legambiente Regionale Lorenzo Frattini e Stefano Ciafani vicepresidente di Legambiente Onlus.

“Questo riconoscimento – ha detto il primo cittadino Federico Pizzarotti – premia la nostra città che ha saputo, nell'arco di pochi anni, adeguarsi alle buone pratiche e impegnarsi per raggiungere un risultato che la pone all'avanguardia in tema di raccolta differenziata a livello regionale. Parma ha recuperato il tempo perduto in tema di riciclo – ha proseguito il primo cittadino – e questo premio lo dimostra. L'obiettivo è quello di andare verso un orizzonte contrassegnato da rifiuti zero, grazie all'impegno di tutti e a vari livelli”. Il primo cittadino ha ribadito il no agli inceneritori.

L'assessore all'ambiente Gabriele Folli ha parlato di “ulteriore riconoscimento da parte di Legambiente, per il lavoro svolto. E' stato raggiunto un risultato di eccellenza che ci incoraggia a lavorare anche per il prossimo anno per migliorare le criticità del sistema e raggiungere un livello ottimale anche grazie alla collaborazione dei cittadini”.

Il riconoscimento è stato assegnato in occasione del convegno promosso da Legambiente Emilia Romagna dal titolo: “Ridurre il rifiuto e recuperare materia per un'economica circolare” in cui sono stati resi noti i dati dei Comuni Ricicloni dell'Emilia Romagna riferiti al 2014.

Sono intervenuti Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna, Luca Piatto di Conai che ha parlato del sistema di recupero in Emilia Romagna, di impianti e prestazioni. Filippo Ugolini, in rappresentanza di Adriatica Green Power, ha approfondito il tema della rigenerazione degli elettrodomestici; Palo Contò, del Consiglio di Bacino Priula di Treviso, ha trattato il tema “dalla tariffazione puntuale all'economica circolare”, mentre Giorgio Rosso del Consorzio Ecobi si è soffermato sul rapporto tra buon ambiente e buon lavoro in rapporto al buon vivere.

Il convegno ha, quindi, rappresentato un momento significativo per fare il punto della situazione alla luce dell'approvazione della nuova legge regionale a sostegno della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita e dalla raccolta differenziata domiciliare.

“Una sfida – come l'ha definita l'assessore regionale Paola Gazzolo – che si fonda sulle prospettive di un'economia circolare”.

L'economica circolare è un sistema in cui tutte le attività, a partire dall'estrazione e dalla produzione di beni materiali, sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorsa per qualcun altro, il che rimarca l'importanza di una corretta filiera dei rifiuti: dalla raccolta al recupero. Importanti, a questo proposito, sono i risvolti sia in ambito occupazionale che sociale.

A Parma, per fare un esempio, il solo Consorzio di Solidarietà Sociale di Parma ha visto, nel periodo 2005 – 2011, una crescita di oltre 100 unità tra gli addetti di Cooperative B impegnati nel settore della raccolta.

Sempre a Parma, dice Legambiente nella sintesi generale dei dati presentata, l'avvio del porta a porta su tutto il territorio ha determinato un aumento di circa 50 addetti solo nella filiera della raccolta rifiuti. La gestione rifiuti, poi, se associata ad esperienze di inserimento lavorativo di personale svantaggiato ed adeguata tutela del lavoro può avere anche un ruolo di rafforzamento del welfare.