Referendum asili
il Comune si atterrà al giudizio della Commissione tecnica.
L'Amministrazione comunale: "Nessun ritardo dovuto a dilazioni o reticenze dell'Amministrazione 5 Stelle"
A proposito di quanto è stato scritto su qualche organo di stampa (L'Unità TV) e delle affermazioni attribuite ad alcuni consiglieri di opposizione, a seguito di una conferenza stampa relativa al pronunciamento del difensore civico regionale sull'ammissibilità del referendum proposto da "AttivarSi per l'Infanzia", l’Amministrazione Comunale precisa quanto segue:
"La democrazia a Parma con il M5S non è affatto morta, anzi grazie ai vari strumenti introdotti (referendum senza quorum, partecipazione decentrata con i Consigli dei cittadini, Consulta dei Popoli e Consigliere aggiunto) ci sono stati numerosi momenti di confronto con i cittadini: assemblee, incontri di quartiere, e progetti partecipati, quali la giornata della democrazia, promossa per la scelta e la definizione degli strumenti partecipativi da introdurre nello Statuto.
- Venendo al merito della questione, il referendum sulla gestione dei servizi educativi, si può tranquillamente affermare che l'Amministrazione non ha frapposto nessun ostacolo. Si è voluto anzi togliere dalle mani dei politici la decisione relativa all’accettazione o meno di un referendum, in modo che il giudizio sia rigorosamente tecnico - giuridico, e non politico. Il comitato che deve decidere circa l’ammissibilità o meno del referendum è costituito da 3 membri interni all’ente, incluso il segretario generale, più due esterni, uno dell’Università e l’altro dell’Ordine degli avvocati. Proprio la difficoltà a reperire tali membri esterni ha causato dei rallentamenti, non imputabili all’amministrazione politica, che invece ha continuamente e ripetutamente sollecitato gli uffici ad agire il più celermente possibile nell’interesse dei cittadini.
- Non c’è stata dunque omissione di atti d’ufficio ma una serie di concause che hanno rallentato l’iter di un referendum presentato dal Comitato quando si sapeva già che erano pronti gli atti per il passaggio in consiglio comunale del bando per la ricerca di un nuovo partner privato nella società partecipata Parmainfanzia.
- Questo era avvenuto dopo decine di incontri con i genitori e con il comitato che si opponeva al passaggio dell’asilo Tartaruga alla partecipata Parmainfanzia. A poco purtroppo è valso spiegare a tale Comitato che a causa dei tagli statali non fosse possibile riportare sotto il totale controllo pubblico tutte le strutture comunali per la prima infanzia.
- La stessa tendenza, peraltro, si riscontra anche in tutte le altre città della regione e in molte altre città italiane, che pur con storie diverse, soffrono ugualmente di difficoltà a mantenere i servizi a gestione comunale.
- Di contro invece l’amministrazione 5 stelle, pur mantenendo la società pubblica/privata per la gestione dei nidi e delle scuole dell’infanzia, ha cambiato le percentuali di proprietà della società portando la maggioranza delle azioni in mano pubblica. Siamo così passati al 51% di partecipazione nella società Parmainfanzia, oltre ad aver inserito tutta una serie di controlli e limitazioni dell’autonomia del socio privato, che vanno nella direzione di un maggior coinvolgimento e direzione da parte del pubblico sul privato.
Tornando al referendum, anche l'Amministrazione auspica che si arrivi quanto prima ad una chiara definizione sull'ammissibilità: da parte nostra non avremo nessun problema a procedere nella direzione che la Commissione tecnica indicherà nella sua piena sovranità e autonomia.