SCUOLA / 05.03.16

“ConCittadini ConLegalità”

Nicoletta Paci all' incontro con Filippo Palmieri.

Paci cittadinanza w

Filippo Palmieri, orfano di padre ucciso dalla mafia a Corleone in un attentato nel 1991, e stato protagonista dell'ultima del ciclo di incontri con i parenti di vittime della mafia, organizzato dal Comune di Parma e dall'associazione "Libera". 

All'incontro che si è tenuto sabato a Corcagnano è intervenuta la vicesindaco Nicoletta Paci, che, nel suo breve indirizzo di saluti agli ospiti e ai ragazzi delle classi   3^ A e 3^ B^  della scuola Verdi a Corcagnano, ha tratto un sommario bilancio di questa prima fase di un progetto "ConCittadini ConLeglaità" che sta riscontrando crescente attenzione nel mondo scolastico di Parma,  che proseguirà con una serie di laboratori con le scuole sul tema del contrasto alle mafie, e si concluderà con la visita ad un bene immobile  confiscato per usura, nel parco dello Stirone, a Salsomaggiore, dove è stato creato un centro di recupero dei rapaci.

"Ho riscontrato con grande piacere la positiva accoglienza delle scuole a questo progetto" ha detto Nicoletta Paci, e, rivolta ai ragazzi, e ha proseguito "Quello che vi viene proposto oggi e su  cui lavorerete anche nelle vostre classi è un messaggio da diffondere e da condividere, perchè la guerra alle mafie si fa prima di tutto con i nostri atteggiamenti nella vita quotidiana, e la consapevolezza di ciò che accade, anche intorno a noi, è essenziale per contrastare un fenomeno che ha radici profonde  e colpisce la società nei suoi punti più vulnerabili".

Dopo  di lei è intervenuto Francesca Monica di Libera (associazione organizzatrice degli incontri insieme al Gruppo Abele e al Comune di Parma), che ha spiegato ai ragazzi perchè sono necessari la memoria e l'impegno per vincere la guerra contro la mafia, perchè bisogna divulgare il messaggio di ciò che è successo e anche di ciò che succede oggi, perchè Libera ricorda ogni ano le 900 vittime di mafia  e si da da fare per confiscare i beni immobili che sono simbolo della prepotenza mafiosa.

Il Momento più emozionante è stata la testimonianza di Filippo Palmieri, figlio di Gaspare, guardia forestale, assassinato il 18 giugno 1991 in un agguato mafioso nei pressi di Corleone, mentre, insieme a tre amici, rientrava alla sua casa di Castellammare del Golfo, dopo aver assistito ad una partita di calcio amatoriale. Gaspare aveva 61 anni. L'auto su cui viaggiava è stata affiancata dal commando dei killer, che hanno sparato all'impazzata, uccidendo 3 degli occupanti e ferendo il quarto.

"Era il 18 giugno del 1991 - ricorda il figlio Filippo, che già allora viveva a Bologna - quando ho ricevuto la telefonata di mio suocero che mi ha detto "hanno ucciso tuo padre". Da quel momento il nostro mondo è cambiato, abbiamo dovuto persino subire il racket delle casse da morto, in Paese nessuno più parlava con la mia famiglia, ci siamo chiusi nel nostro dolore. Solo dopo 12 anni, nel 2003, abbiamo avuto giustizia, con gli assassini  e i mandanti boss mafiosi condannati all'ergastolo. Ora abbiamo elaborato il lutto, penso che queste storie si debbano conoscere, perchè insieme alla mafia, è necessario combattere l'indifferenza".