Leggere in libertà, è teatro in via Burla
Sottoscritto il protocollo d’intesa tra il Sistema Bibliotecario del Comune di Parma e l’Istituto Penitenziario di Parma.
Il Regio porta il teatro in carcere – L'accordo presentato dal sindaco Federico Pizzarotti insieme al viceministro Gennaro Migliore.
Il Comune di Parma - Servizio Sistema Bibliotecario - ha sottoscritto un Protocollo d’intesa con l’Istituto Penitenziario di Parma, che discende dal più ampio accordo tra il Ministero della Giustizia, l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) e l’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), per promuovere per il biennio 2016-2018 un progetto finalizzato a riorganizzare e rinnovare le biblioteche dell’Istituto Penitenziario di Parma e a dar vita ad un rapporto di collaborazione stretto e duraturo tra Biblioteche Comunali e il carcere di Parma. Nel contempo anche il Teatro Regio, con la rappresentazione “Trame di Rigoletto”, ha fatto il debutto dentro le mura dell'Istituto Penitenziario di Parma.
Entrambe le iniziative sono state presentate insieme in sala di rappresentanza del Municipio dal sindaco Federico Pizzarotti insieme insieme al viceministro Gennaro Migliore. Presenti al tavolo anche Carlo Berdini, direttore degli istituti penitenziari di Parma, Anna Maria Meo, direttore del Teatro Regio e Laura Maria Ferraris, assessore alla cultura.
“Il carcere – ha esordito Federico Pizzarotti – è una città nella città, troppo spesso dimenticata. Noi da sempre ci prestiamo attenzione e cerchiamo di essere vicini sia a chi sconta una pena sia agli operatori che spesso lavorano in condizioni difficili. Con iniziative come queste il dialogo fra carcere e città diventa concreto”.
“Apprezzo molto lo spirito collaborativo fra istituzioni – ha affermato Gennaro Migliore - oggi in carcere abbiamo goduto una rappresentazione molto bella grazie al Teatro Regio, è stata una grande dimostrazione di attenzione all'esistenza di una struttura che definisco come “grande rimosso dalla società” e sarà utilissima per ricostruire legami sociali e fare uscire le persone meno pericolose di quando sono entrate. Il tempo trascorso in carcere – ha continuato il viceministro – serve a dare maggiore sicurezza fuori dalle mura del penitenziario, perché rende umana la pena e riduce il rischio di recidiva, soprattutto se si innescano percorsi di dialogo, di formazione e di possibili futuri inserimenti lavorativi”.
Anna Maria Meo ha ricordato “il ruolo sociale che il Teatro Regio intende rivestire, e il carcere ne è un luogo fondamentale”.
Piena soddisfazione è stata espressa anche dal direttore Carlo Berdini, mentre l'assessore Laura Maria Ferraris ha ricordato che “il Teatro è un bene comune al servizio della collettività”, ed ha sottolineato la passione e l'attenzione con cui il mondo bibliotecario del Comune di Parma sta realizzando un progetto che riscuote notevole apprezzamento.
Leggere in libertà
Con il progetto LEGGERE IN LIBERTA’ il Comune e l’Istituto penitenziario di Parma intendono perseguire un progetto formativo e rieducativo duraturo finalizzato alla crescita dell’individuo in condizione di detenzione, alla creazione di un legame tra quest’ultimo e la società esterna e alla formazione professionale dei detenuti stessi.
Il progetto, curato dal personale della Biblioteca Civica, ha avuto avvio a fine aprile 2016 e si articola in tre fasi principali: un corso di formazione in biblioteconomia rivolto ad un gruppo selezionato di detenuti delle sezioni di media e alta sicurezza; lo sviluppo delle raccolte interne attraverso donazioni da parte delle Biblioteche Comunali e l’estensione del prestito inter-bibliotecario alle biblioteche carcerarie.
L’attività formativa, a cura di Giovanni Galli e Silvia Piancastelli, è stata preceduta dall’installazione di un software per consentire la catalogazione e la gestione dei prestiti all’interno delle due biblioteche, una situata all’interno della sezione di media sicurezza l’altra in quella dell’alta sicurezza. Il corso, della durata di due mesi, vede impegnati due gruppi di cinque detenuti per sezione, con cadenza settimanale, cui vengono trasferite competenze e metodologie (formazione raccolte, acquisto selezione e scarto volumi, gestione informatica di una biblioteca, attività di catalogazione e prestito) necessarie a ricoprire il ruolo di bibliotecari all’interno del carcere stesso. Dopo la fine del corso i ‘nuovi bibliotecari’ continueranno comunque ad essere affiancati da personale esperto delle Biblioteche comunali.
Nella seconda fase del progetto l'attenzione è rivolta alla costruzione di nuove raccolte e all’implementazione di quelle preesistenti all’interno delle due biblioteche carcerarie, così da incrementare il patrimonio librario/documentario presente, offrendo ai detenuti, anche a gruppi
linguistici minoritari e persone con ridotte capacità visive, una valida opportunità per informarsi, studiare e coltivare i propri interessi personali.
Il materiale librario presente nelle biblioteche del carcere si arricchirà di opere generali, di documentazione giuridica e legale, narrativa e saggistica di recente pubblicazione, poesia, fumetti e testi di supporto alle attività scolastiche che si svolgono all'interno dell'Istituto penitenziario.
Le Biblioteche comunali Civica e Internazionale Ilaria Alpi, che stanno contribuendo in modo significativo alla realizzazione del progetto, si sono già attivate per donare alle biblioteche carcerarie materiale aggiornato e in ottimo stato proveniente da donazioni, dall'acquisto di testi nuovi, grazie anche al contributo di associazioni e privati.
Infine, la terza fase si concretizza nell’attivazione e nella promozione del prestito inter-bibliotecario attraverso cui si è reso fruibile, e accessibile al prestito interno al carcere, l’intero patrimonio librario delle biblioteche comunali, mettendo a disposizione dei detenuti registri cartacei, bollettini delle novità e bibliografie tematiche per far conoscere la disponibilità e la varietà di volumi presenti all’interno delle Biblioteche comunali.
Per arricchire ulteriormente di significato il progetto LEGGERE IN LIBERTA’, accrescendone il valore, il Sistema Bibliotecario del Comune di Parma ha indetto un avviso pubblico, con scadenza il prossimo 18 giugno, rivolto a tutte le realtà culturali ed economiche (pubbliche o private) territoriali interessate a partecipare fattivamente alle iniziative di promozione della lettura all’interno del carcere, promuovendo attività o contribuendo con donazioni.
Trame di Rigoletto
Nell’ambito del Protocollo d’intesa recentemente siglato, il Teatro Regio di Parma inaugura la collaborazione con gli Istituti Penitenziari di Parma con Trame di Rigoletto, uno speciale concerto-spettacolo, un’inedita e originale riscrittura di una delle opere più amate e popolari di Giuseppe Verdi, andato in scena lunedì 30 maggio 2016 alle ore 13.30 nel teatro degli Istituti penitenziari. L’attore Bruno Stori, che firma la drammaturgia dello spettacolo, rievoca la tragica storia di Rigoletto e di sua figlia Gilda, lasciando spazio ai brani più celebri dell’opera interpretati dal soprano Giovanna Iacobellis (Gilda), dal tenore Raffaele Abete (Il Duca) e dal baritono Luis Choi (Rigoletto), accompagnati al pianoforte da Kayoko Ikeda.
Oltre 70 i detenuti che hanno assitito allo spettacolo nell’auditorium degli Istituti Penitenziari di Parma, alla presenza del Sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, in visita al carcere di Parma dopo la conclusione degli Stati generali della Giustizia che hanno avviato un processo di rinnovamento del sistema penitenziario voluto dal Governo.
Trame di Rigoletto inaugura la collaborazione tra gli Istituti penitenziari di Parma e la Fondazione Teatro Regio di Parma, che hanno recentemente firmato un protocollo d’intesa per l’elaborazione di progetti e attività rieducative e formative che possano concorrere al reinserimento sociale e professionale dei detenuti coinvolti in percorsi di approfondimento, laboratori creativi, seminari e attività didattiche legati ai mestieri del Teatro e al mondo dell’Opera, pensati e condivisi dal direttore della Fondazione Teatro Regio di Parma Anna Maria Meo e dal direttore del carcere Carlo Berdini, con la collaborazione del Garante dei detenuti del Comune di Parma Roberto Cavalieri.