FAMIGLIA E PERSONA / 01.09.16

Ricordato l'eccidio dei “Sette Martiri”

E' stato ricordato nel 72° anniversario, il sacrificio dei partigiani antifascisti, fucilati in piazza Garibaldi, il 1 settembre 1944, dalla Brigata Nera.

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E' stato ricordato nel 72° anniversario, il sacrificio dei partigiani antifascisti, fucilati in piazza Garibaldi, il 1 settembre 1944, dalla Brigata Nera: Giuseppe Barbieri 30 anni, Vincenzo Ferrari 41 anni, Gedeone Ferrarini 39 anni, Afro Fanfoni 40 anni, Eleuterio Massari 42 anni, Ottavio Pattacini 38 anni e Bruno Vescovi 19 anni.

Il corteo che si è formato sotto i Portici del Grano e si è diretto in piazza Garibaldi, con sosta davanti alla lapide commemorativa, all’ingresso del Palazzo del Governatore., 

Alla cerimonia, insieme al presidente del consiglio comunale Marco Vagnozzi, erano presenti Giuseppe Conti vicepresidente della Provincia, ed i rappresentanti delle Associazioni Partigiane rappresentate da Aldo Montermini, Presidente ANPI provinciale, oltre ad esponenti di ALPI e ANPC e dell'ANED (Associazione Deportati) e ANNPIA.

Hanno partecipato alla cerimonia gli onorevoli Patrizia Maestri e Giuseppe Romanini, il senatore Giorgio Pagliari, insieme ai famigliari delle vittime e ai tanti cittadini che non dimenticano il crudele scempio perpetrato nel cuore della città il primo settembre del 1944.

Per l'Amministrazione comunale erano presenti il vice presidente vicario del Consiglio Comunale Ettore Manno e il consigliere Franco Torregiani. Presente anche una rappresentanza della Camera del lavoro di Parma.

La cerimonia si è aperta con la lettura di una poesia di Alfredo Zerbini, da parte di Aldo Pesce. Una poesia toccante legata al triste evento dei Sette Martiri: “Han preso un partigiano a tradimento, non gli hanno risparmiato alcun tormento….”.

Il presidente del Consiglio Comunale, Marco Vagnozzi, ha ricordato l'eccidio dei “Sette Martiri” definendolo un “momento oscuro, uno dei fatti più atroci che segnarono Parma con la morte di Sette figli della città torturati e seviziati”. Ha ricordato anche Leonice Cavalca che perì durante le scorribande della Brigata Nera, sempre in quel fatidico 1 settembre del 1944. “Ricordiamo per non dimenticare – ha concluso – perché quanto accaduto non si verifichi più”.

L'onorevole Patrizia Maestri, ha tenuto l'orazione a nome dei parlamentari parmigiani. “Dopo 72 anni – ha sottolineato l'onorevole Maestri – è sempre vivo il dolore per i 7 uomini antifascisti che morirono in nome dei valori di libertà e giustizia. Ci sentiamo figli e figlie di questi uomini morti per gli ideali che fanno parte del nostro presente, della nostra storia e della nostra cultura; ideali che dovrebbero essere sempre vivi fra i giovani”.

Giuseppe Conti, vicepresidente della Provincia, ha parlato dell'importanza di ricordare le stragi e il fiume di sangue che in quei giorni del 1944 segnarono Parma e l'Appenino. “Ricordiamo chi ha immolato la propria vita per la nostra libertà, per dire no alla dittatura. Non possiamo dimenticare i valori per cui i Sette Martiri sono morti. La libertà è il dono più grande”.

Aldo Montermini, ha preso la parola in rappresentanza delle Associazioni Partigiane. “La commemorazione di oggi – ha sottolineato – non deve essere un rituale ma condivisione degli ideali che i Sette Martiri hanno difeso fino alla morte: libertà, giustizia, solidarietà e democrazia che sono le basi della nostra Costituzione”.

La cerimonia si è conclusa con la lettura di Nicola Maestri, nipote di uno dei Sette Martiri, Eleuterio Massari, dal volume: “Ti riporto a casa”, a cura di Nicola Maestri e inerente il dramma di quella giornata La cerimonia si è chiusa con la lettura dei nomi dei 7 martiri, scanditi dai rintocchi del campanone civico.