Teatro del Tempo, la nuova stagione
E' stata presentata la stagione 2016-2017 del Teatro del Tempo, che è preceduta, all’interno di Verdi Off, da una rassegna-preludio di musica da camera: “Ianòs, echi dal passato e dal futuro”.
E' stata presentata oggi la ricca stagione 2016-2017 del Teatro del Tempo, sostenuta dalla Fondazione Monte di Parma, dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e da Chiesi Farmaceutici Spa.
Nell’anno in cui il Teatro del Tempo compie 18 anni viene sottolineata la necessità di “resistere” nel tempo di una crisi che non sembra vedere soluzioni, con l’esigenza di proporre spettacoli che trovino sempre un senso nel naufragio e nel caos della nostra epoca.
"Il percorso del Teatro del Tempo - ha introdotto il presidente di Fondazione Monte di Parma Roberto Delsignore - continua grazie alla passione originaria del fondatore Luca Ambanelli e il mantenimento della sua attività culturale è un elemento importante per tutta la città, in particolare per il quartiere Oltretorrente".
"Il Teatro del Tempo - ha sottolineato l'assessore alla Cultura Laura Maria Ferraris - porta avanti una missione ed è fortemente radicato sul territorio e nella comunità in cui "vive", non solo per quello che fa e per gli spettacoli che offre, ma per come lo fa, per la progettualità e direzione artistica che lo caratterizzano. E' un teatro che, pur basandosi su poche risorse, riesce ad avere comunque una stagione ricca di spunti, accompagnata da una offerta formativa significativa per la crescita dello spettatore".
Come hanno sottolineato il presidente Mattia Ambanelli e il direttore artistico Simonetta Sorba, in una realtà cittadina che offre tanti teatri importanti, il Teatro del Tempo nel suo spazioridotto non può guardare ad un pubblico vasto ma ad un pubblico curioso, capace di aprirsi anche a proposte sofisticate o a “rischiare” dinanzi a forme altamente sperimentali.
Infatti le linee culturali che da sempre lo caratterizzano, in coerenza con il progetto originario, comprendono rapporti ormai consolidati con artisti e musicisti di Parma, ma conduconoanche alla complessità del teatro di ricerca e al dinamismo di nuove forme drammaturgiche.
La Stagione Teatrale è preceduta, all’interno di Verdi Off, da una rassegna-preludio di musica da camera: “Ianòs, echi dal passato e dal futuro” a cura di Davide Carmarino.
Come indica il titolo con il riferimento alla divinità bifronte, la rassegna rimanda ad un contatto di sguardi sul passato e sul futuro e vede impegnati musicisti dell’Orchestra Toscanini e solisti di fama.
Due dei concerti si sono già svolti: “Quartetto Farnese” che ha proposto quartetti di Schumann, Smetana, e una composizione di G. Tosi in prima esecuzione assoluta; “Solo Duo” con Matteo Mela e Lorenzo Micheli alle chitarre, con Francesco Camattini voce narrante: il concerto ha proposto quattro preludi e fughe di Mario Castelnuovo Tedesco, Debussy e Beethoven, con una composizione in prima esecuzione assoluta di Enrico Scaccaglia. Chiude la rassegna il 28 ottobre il duo Bronzi – Carmarino con Rocco Antonio Buccarello voce narrante, in “Sodalizio Romantico (Brahms a Casa Schumann, la musica, le lettere)”, produzione Teatro del Tempo.
L’inizio della Stagione Teatrale vede a novembre “Giuseppe al cubo - dialoghi matrimoniali poco seri” di e con Carlo Ferrari e Franca Tragni che continuano a stupire e a divertire il loropubblico con la loro felicissima creatività, stavolta con una esplorazione iperbolica nella vita intima e matrimoniale di tre coppie famosissime che hanno nell’elemento maschile GiuseppeVerdi, Giuseppe Garibaldi e San Giuseppe.
Arriva alla sua terza parte il “passo a due voci” di Giancarlo Ilari e Paolo Nori in “Parma (e po pu)”: i due sguardi lontani anagraficamente ma legati dallo stesso amore per la propria città, la osservano nelle sue trasformazioni e ci restituiscono passato e presente, dialetto e lingua, ironia e nostalgia, in un abbraccio irresistibile.
Il centro teatrale Ma.Mi.Mò del Piccolo Orologio di Reggio Emilia anche quest’anno è presente, con due produzioni: “Come il cane sono anch’io un animale socievole” liberamenteispirato a due racconti di Jack London (La peste scarlatta e La forza dei forti) nel 100° anniversario della morte dell’autore, creazione collettiva con progetto di Massimo Navone, e “Scusate se non siamo morti in mare” di Emanuele Aldrovandi, originale, visionaria interpretazione di future migrazioni, in cui saranno i cittadini europei ad emigrare in cerca di un futuro migliore.
Torna al Teatro del Tempo in un appuntamento per noi imperdibile, Roberto Latini in “Amleto+ Die Fortinbrasmaschine” scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmaschine di Heiner Mőller: l’artista è un uomo solo al
comando dello spazio, della scrittura, del lavoro, del rapporto con il pubblico, vero Autore.
Il concerto di Luca Savazzi e Stefania Rava “Pianista e Cantante” non è solo un concerto ma uno spettacolo filtrato dalla narrazione di Matteo Bacchini, che non soffoca certo la libertàcreativa della musica jazz, ma dà modo ai musicisti di esprimere il loro versatilissimo talento.
In “Live Poetry Electronics” Francesco Camattini presenta il suo lavoro di Autore sempre più raffinato, in versione elettroacustica: l’inedito quartetto in scena traccia un orizzonte sonorodai contorni spirituali, in brevi e fulminee visioni che conducono alla contemporaneità, nel liquido divenire del nostro tempo.
Chiude la Stagione un testo classico: “Apologia di Socrate” di Platone, l’autodifesa che Socrate pronunciò davanti ai Giudici nel 399 a.C., di cui Platone fu testimone oculare.
Il testo, interpretato da Christian Poggioni, è solo apparentemente semplice, in realtà molto complesso nelle sue tante implicazioni storiche e stilistiche, e unisce all’ironia socratica una forza drammatica capace ancora di commuoverci nel profondo.