Nuova vita per la stele di Consagra
Restyling in vista per largo 8 Marzo, dove hanno preso avvio i lavori di spostamento della scultura “Ferro 1981”, dell’artista Pietro Consagra.
I lavori proseguiranno nelle prossime settimane portando al restauro completo dell’opera.
La scultura, realizzata da Consagra nel 1981 per la famiglia Barilla, venne in seguito donata all’Amministrazione Comunale (1999) e collocata dove si trova oggi, in largo 8 Marzo.
Di comune accordo con la Fondazione Consagra, visto il cattivo stato di conservazione e la scarsa fruizione dell’opera, si è deciso di procedere al restauro del monumento e alla sua nuova collocazione.
Si è trattato di un percorso condiviso, quello che ha visto la definizione della nuova collocazione della stele, attraverso il coinvolgimento del servizio cultura del Comune, del capo gabinetto del sindaco e dei rappresentanti del Consiglio dei Cittadini Volontari del Montanara. Al momento dell'avvio dei lavori hanno preso parte, infatti, Rino Basili, presidente del consiglio dei cittadini volontari del quartiere Montanara, e Francesco Cirillo, capo gabinetto del sindaco.
Rino Basili ha espresso il proprio apprezzamento per il progetto del Comune di dare nuova vita al quartiere, partendo proprio dalla riqualificazione della piazza.
Francesco Cirillo ha sottolineato come l'intervento nasca da un percorso di dialogo e condivisione con i rappresentanti del quartiere ed i cittadini.
La stele, scultura in ferro, oggi posizionata a fianco dell'edificio in cui si trova l'Edison, verrà quindi ricollocata al centro della piazzetta di largo 8 marzo, al fine di valorizzarne meglio le caratteristiche in un contesto urbano dove sarà al centro dell'attenzione dei passanti, pur mantenendo l’opera nel suo luogo originario.
Le ragioni di questo intervento vanno ricercate nella stessa tipologia dell’opera e nell’idea di fruizione pensata da Consagra, uno dei più importanti scultori astrattisti italiani e internazionali, che ha firmato sculture progettate per essere disposte in uno spazio libero, che consenta una visuale dell’opera a 360 gradi.