ISTITUZIONE / 14.03.17

La consegna del piastrino del disperso in Russia Arnaldo Civa

Il Sindaco, insieme alle massime autorità cittadine, ha consegnato il piastrino del geniere disperso in Russia Arnaldo Civa ai suoi famigliari.

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Un piastrino di metallo consumato dal tempo diventa un prezioso monile intriso di memoria che può riempire i vuoti di una storia di famiglia: il sindaco Federico Pizzarotti, insieme alle massime autorità civili e militari cittadine e a molti rappresentanti dell'Amministrazione Comunale, ha consegnato il piastrino del geniere disperso in Russia Arnaldo Civa ai suoi famigliari, Gina Bottioni e Ennia e Angela Civa.

Di lui, partito a 22 anni da Cortile San Martino, si erano perse le tracce il 6 gennaio 1943 e ora “torna a casa”, 74 anni dopo, grazie all'impegno generoso di Antonio Respighi, alpino di Abbiategrasso, e della moglie Gianna, che dal 2009 girano l'Italia per riconsegnare, in collaborazione con le Amministrazioni locali, i piastrini recuperati durante un “pellegrinaggio» in camper in Russia, nei luoghi in cui hanno combattuto i nostri soldati, dopo essere fortuitamente incappati in un uomo che col metal detector aveva ritrovato decine e decine di medagliette di riconoscimento.

Da anni Antonio Respighi e sua moglie Gianna percorrono l'Italia per riconsegnare questi importanti pezzi di memoria: una impresa generosa che riempie un vuoto nella storia personale di centinaia di famiglie italiane.

“E' una grande emozione – ha detto il sindaco Federico Pizzarotti – poter consegnare questo piastrino nelle mani dei famigliari di Arnaldo Civa, portando così a compimento la sua storia. La numerosa partecipazione di alpini e non solo a questa cerimonia testimonia quanto sia sentito il recupero e il mantenimento della memoria e quanto valore abbia la generosa opera dei coniugi Respighi”.

“E' stato frutto di una fortuita coincidenza – ha spiegato Antonio Respighi - il nostro incontro con questi ritrovamenti: sbagliando itinerario ci siamo imbattuti in un uomo che vendeva “pezzi di metallo”. Abbiamo capito subito che si poteva trattare di qualcosa di importante per tante famiglie del nostro Paese e, guadagnando la sua fiducia, siamo riusciti ad averle, senza pagare nulla, garantendogli che ci saremmo occupati di rintracciare i parenti dei dispersi, ai quali sono i rappresentanti delle Istituzioni a riconsegnarle. Questa è la numero 333: la nostra soddisfazione è anche quella di aver aperto un canale per la riconsegna a tante famiglie che avevano perso la speranza”.

Dopo il momento di consegna del piastrino alle commosse famigliari del geniere disperso in Russia Arnaldo Civa, che hanno sentitamente ringraziato per un reperto che offre loro la possibilità di colmare un vuoto affettivo e famigliare, si sono svolte alcune emozionati letture da parte dei ragazzi della scuola media Don Cavalli, finalizzate a raffigurare la terribile realtà di guerra vissuta dal giovane Arnaldo Civa.