Doppio compleanno per i centri giovani del Montanara
Festeggiamenti in grande per i 30 anni di Villa Ghidini e i 20 anni del Centro Giovani Montanara.
Da diverse generazioni nel quartiere Montanara due realtà fanno parte della vita di bambini e ragazzi. Il Centro Giovani Montanara e il Centro Villa Ghidini, spazi di aggregazione, educativi e divertimento hanno compiuto rispettivamente 20 e 30 anni.
Numeri che rappresentano una realtà radicata e viva all'interno di un quartiere che celebrerà questo doppio compleanno con tanti eventi itineranti. Più di una rassegna: si tratterà di un “marchio” che contraddistinguerà una lunga serie di iniziative, con e per il quartiere Montanara, che andranno da marzo fino a dicembre 2017.
Il primo giorno di primavera ha visto la presentazione ufficiale del programma, che è stato anche un momento di memoria e riflessione sulle attività svolte in tanti anni.
La Coop. Soc. Gruppo Scuola ha voluto presentare l'iniziativa “20 + 30. I Giovani e il Montanara al Centro” presso il Centro Giovani di Via Pelicelli alla presenza dell'Assessore Alle Politiche Giovanili del Comune di Parma Giovanni Marani, del Presidente Coop. Gruppo Scuola Alessandro Catellani, del fondatore del Centro Giovani Montanara. l'educatore Stefano Manici e del fondatore del Centro Villa Ghidini, l'educatore Giancarlo Mazzon.
Alessandro Catellani ha ricordato come “la creazione di queste due realtà, all'inizio è stata una possibile risposta ai problemi di un quartiere. Lo stigma del Montanara è molto cambiato negli anni. Oggi è un quartiere con un'altissima qualità della vita, dei servizi e delle relazioni. Oggi i due centri sono centri dove si dà sempre valore al tempo libero dei giovani, ma è molto presente anche la componente che cerca di creare competenze e di sostenere talenti. Si evolvono i bisogni, le necessità dei giovani ed inevitabilmente anche l'identità di questi servizi che quotidianamente li sostengono, ma che in gran parte appartengono a loro”.
L'Assessore Marani ha fatto un augurio ai Centri e ai ragazzi. “Se dovessi dare un titolo a questo appuntamento mi vengono in mente le parole: “C'era una volta e per fortuna continuano ad esserci”. I ragazzi ci chiedono di dar loro importanza, che vuol dire aver cura di loro ogni giorno in maniera naturale e spontanea. Lo sforzo che ci richiede un'attività con loro è quella di cercare la giusta lunghezza d'onda per rimanere connessi, perché possiamo essere reciprocamente comprensibili. Il percorso degli ultimi cinque anni è stata una sfida reciproca tra ragazzi, amministratori ed educatori per cercare di indovinare possibili scenari futuri.