SCUOLA / 15.04.17

L’orchestra Pistapòci al Teatro al Parco

Al Teatro al Parco, cento ragazzi, dalla IV elementare all’ultimo anno di liceo, hanno suonato insieme, in un concerto patrocinato dal Comune di Parma al quale ha portato un saluto la vicesindaco Nicoletta Paci.

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Si tratta dell’Orchestra Pistapòci, un progetto realizzato dal Cem Lira di Parma con il finanziamento della Regione Emilia Romagna, che ha chiesto alle scuole di musica accreditate di impegnarsi in progetti educativi sperimentali che mettessero in primo piano la musica d’insieme

Sul palco, insieme ai ragazzi dell’Orchestra Pistapòci, si sono esibiti anche tanti altri giovani musicisti: una ventina di studenti del Liceo Romagnosi e del Liceo musicale Bertolucci, che, grazie ad uno specifico progetto di “Alternanza Scuola-Lavoro”, sono stati cooptati nell’orchestra, sia come orchestrali veri e propri sia come assistenti degli insegnanti.

Inoltre tanti “ospiti”, più o meno illustri, musicisti emergenti della scena parmigiana, hanno dato alla Pistapòci il loro contributo, lavorando per alcuni incontri con i ragazzi, e soprattutto regalando loro alcuni brani riarrangiandoli insieme per la nuova ed originale compagine (Antonio Benassi, Alan Scaffardi, Dank & Dhap, Sara Loreni, Alain Marenghi, Indigo Children).

A guidare l’orchestra è stato Francesco Sgorbani, ideatore e principale animatore del progetto, insieme con lo staff degli insegnanti: Federica Olari, cori; Renata Orlandoni, tastiere; Aryuna Iacci e Roberto Balzani, chitarre; Gianmaria Dazzi, strumenti a fiato.

Erano presenti anche gli operatori della Cooperativa sociale EMC2, che hanno collaborato al progetto soprattutto nelle sue fasi iniziali, portando il contributo della loro esperienza di lavoro con i ragazzi diversamente abili. 

L’orchestra, costituita da allievi dell’Istituto comprensivo Sanvitale – Fra Salimbene e del Liceo scientifico Marconi, ha seguito un percorso decisamente originale: i ragazzi hanno incominciato subito a suonare insieme, anche se era la prima volta che toccavano uno strumento; lo studio individuale è andato di pari passo con il lavoro d’orchestra, anziché rigorosamente precederlo; mentre i ragazzi sono stati guidati negli incontri di laboratorio da uno staff “composito”, formato sia da educatori musicali dotati di solide competenze tradizionali, sia da affermati musicisti autodidatti, arrivati alla professione musicale attraverso un percorso opposto a quello da sempre proposto dalla scuola.