Pizzarotti scrive al ministro Franceschini
Il sindaco Pizzarotti scrive al Ministro Franceschini, “Soddisfazione per l'acquisto del carteggio Verdiano. Parma può essere sede ideale per la sua conservazione”.
Il sindaco Pizzarotti scrive al Ministro Franceschini, “Soddisfazione per l'acquisto del carteggio Verdiano. Parma può essere sede ideale".
Il sindaco Federico Pizzarotti scrive al Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, esprimendo soddisfazione per aver acquistato il prezioso carteggio Verdiano messo all'asta a Londra, e propone Parma come sede ideale per la sua conservazione e promozione.
“Serietà, responsabilità e lungimiranza” sono le parole che il sindaco Federico Pizzarotti usa per ringraziare il Ministero dei Beni Culturali – MiBACT -, in particolare il ministro Franceschini per essere intervenuto nell'acquisto del lotto numero 138 dei documenti Verdiani messi all'asta a Londra.
A Parma la notizia è stata accolta con grande soddisfazione, soprattutto dal primo cittadino che, con una precedente missiva, si era rivolto al Ministro per sollecitare un suo intervento. Adesso che l'obiettivo è stato raggiunto Pizzarotti suggerisce come possibile destinazione dei documenti verdiani proprio la città ducale.
“Verdi per Parma – scrive – significa memoria, tradizione, conservazione e divulgazione, ma significa anche apertura sul futuro e sperimentazione. Il Festival Verdi e l'Istituto Nazionale di Studi Verdiani sono i custodi di questa memoria e i soggetti che ogni giorno radicano l'eredità del Maestro nella più viva contemporaneità. L'Istituto Nazionale di Studi Verdiani è poi, da anni, il titolare, per conto del MiBACT, dell'Edizione Nazionale dei Carteggi e dei Documenti Verdiani e proprio pochi giorni fa abbiamo presentato al Teatro Regio di Parma i due tomi del carteggio Verdi – Piroli, un carteggio politico di enorme interesse, ultima fatica dell'Istituto”. Da qui l’idea di conservare i manoscritti inediti di Giuseppe Verdi presso l’Istituto Nazionale di Studi Verdiani. “Crediamo che l'Istituto – rimarca nella missiva – possa essere il luogo più idoneo non solo per conservare le carte nella terra di Verdi, ma soprattutto per valorizzarle, per studiarle ed inserirle nel piano di lavoro dei carteggi, per porle al centro di un convegno di studi e per divulgarne il valore anche attraverso un'esposizione”.