Commemorazione di Bruno Lelli
Commemorato il 73^ anniversario della morte di Bruno Lelli, Partigiano “Firenze”, della 12° Brigata Garibaldi, ucciso dai tedeschi a Gaione, il 6 febbraio 1945.
La cerimonia si è svolta presso il cippo dedicato al Partigiano che si trova lungo via Montanara, in località Gaione di Vigatto alla presenza del presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni, di Gianpaolo Cantoni per la Provincia di Parma, della consigliera regionale Barbara Lori e dei rappresentanti delle Associazioni Partigiane.
“Una comunità che ha memoria – ha esordito il presidente del Consiglio Comunale Alessandro Tassi Carboni – conserva una consapevolezza di quello che è stato. E' importante portare avanti, soprattutto per coinvolgere le nuove generazioni, una riflessione di merito sui valori legati a queste significative cerimonie”.
“E' importante – ha detto Gianpaolo Cantoni, intervenuto per la Provincia di Parma - tenere vivo il ricordo nella nostra quotidianità: queste cerimonie devono diventare patrimonio delle generazioni future su cui basare la nostra coscienza civile”.
La consigliera regionale Barbara Lori facendo riferimento alla legge regionale sulla conservazione della memoria ha sottolineato come essa rappresenti “un importante strumento per sostenere progetti, ricerca e divulgazione della memoria sul territorio, supportando gli enti, le associazioni e gli istituti storici”.
Durante la cerimonia si è tenuto un momento di preghiera con la presenza di don Ercole Bertolotti.
Stefano Bonati, in rappresentanza delle Associazioni Partigiane, ha tratteggiato la storia del Partigiano “Firenze”.
Bruno Lelli, nato a Firenze nel 1923, si presentò il 7 settembre 1944 al comando della 12° Brigata Garibaldi, dopo aver disertato l’esercito Repubblicano. Aveva appena 21 anni, quando venne aggregato al Gruppo di Azione Partigiana “Stella Azzurra”, comandato da Domenico Boraschi, nome di battaglia Amleto, che aveva il compito di condurre a termine azioni veloci contro gli automezzi e le truppe nazifasciste.
Fu proprio in una di queste rapide azioni, a Gaione di Vigatto, che Bruno Lelli venne ucciso distinguendosi per l'audacia: si lanciò contro un gruppo di tedeschi scesi da un automezzo attaccato dai partigiani. Bruno Lelli partecipò al furioso scontro che scaturì tra le truppe nazifasciste e il gruppo di partigiani e, nel tentativo di salvaguardare e di aiutare i compagni coinvolti, immolò la propria giovane vita in nome degli ideali di liberà e democrazia.