Nuovo accordo su gestione sostenibile dei rifiuti
Nuovo accordo tra Regione, Comune di Parma ed Iren Ambiente per la gestione sostenibile dei rifiuti. Autolimitazione del termovalorizzatore a 130 mila tonnellate all’anno di rifiuti urbani.
L’assessore Gazzolo: “Accolte le richieste di un territorio virtuoso. Ora al via un Tavolo per fare di Parma un laboratorio nazionale di economia circolare”.
Avanti con l’autolimitazione del termovalorizzatore di Parma. Fino al 2020 l’impianto di Ugozzolo continuerà a trattare rifiuti urbani fino ad un massimo di 130 mila tonnellate all’anno. La Regione Emilia-Romagna ha rinnovato l’accordo con Comune di Parma e Iren Ambiente siglato nel 2016 e scaduto lo scorso 1° luglio. L’unica eccezione ammessa è per ragioni di solidarietà, in caso di “soccorso” ad altri territori extraregionali meno virtuosi e interessati da situazioni di emergenza. Un’opzione possibile solo a fronte dell’ok ad accogliere i loro rifiuti da parte della Giunta dell’Emilia-Romagna.
Per gli speciali, come in passato, la quota annuale è definita dalla Regione in base al monitoraggio previsto dal Piano regionale dei rifiuti.
E ancora: sarà attivato un Tavolo di confronto verso un vero e proprio “Patto per l’economia circolare”, un’intesa per fare di Parma la frontiera più avanzata dell’Emilia-Romagna, un vero e proprio laboratorio di ricerca in tema di sostenibilità ambientale, declinando la vocazione enogastronomica e produttiva del territorio in chiave sempre più “green”.
“Raccogliendo le istanze emerse nel percorso di dialogo e confronto delle scorse settimane, la Regione ha dato priorità al rinnovo dell’accordo per l’autolimitazione del termovalorizzatore siglata con Iren due anni fa. Primo nel suo genere in Italia, era nato e si conferma con il fine di fissare un tetto alla quantità di rifiuti da trattare nell’impianto, anche grazie alla disponibilità del gestore”, afferma Paola Gazzolo, assessore regionale all’ambiente.
“Siamo soddisfatti del risultato ottenuto dopo il Tavolo da noi convocato in municipio: la proposta di autolimitare la capacità di incenerimento era un obiettivo che come Comune e come città abbiamo fortemente voluto e richiesto”, commentano Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e l’assessore all’ambiente Tiziana Benassi. “Ora vogliamo fare di più: Parma con il suo modello di raccolta differenziata, che ha raggiunto picchi dell’80%, può ambire a diventare il laboratorio nazionale di un’economica circolare e sostenibile di cui l’Italia e l’Europa hanno bisogno. In settembre intendiamo convocare il primo tavolo operativo, che metta a confronto istituzioni, territorio, Università e imprese. Partirà una nuova fase del modello Parma”.
Un Tavolo a cui la Regione parteciperà e porterà il suo contributo. “Per prima in Italia e con oltre due anni di anticipo anche sull’Europa, l’Emilia-Romagna ha approvato nel 2015 una legge per il passaggio verso un’economia sempre più circolare, dove gli scarti dei processi produttivi – anziché essere considerati rifiuti – possano trovare nuova vita e costituiscano nuove risorse per altre produzioni: è così che si riducono il consumo di materie prime e si previene la produzione dei rifiuti”.