CULTURA / 25.01.19

"Istantanee su un mondo abbandonato"

Le fotografie di Antonio Piazza e Manuela Arcari in mostra dal 1° al 27 febbraio nello spazio espositivo LaZona del Centro Cinema Lino Ventura. Gallery fotografica.

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Dal 1° al 27 febbraio 2019 lo spazio espositivo LaZona - Centro Cinema Lino Ventura propone al pubblico la mostra “Istantanee su un mondo abbandonato” dei due fotoamatori parmigiani Antonio Piazza e Manuela Arcari specializzati nel genere fotografico Urbex, acronimo di urban exploration, diventato molto popolare negli ultimi anni.

Con questa pratica che mischia esplorazione, rischio, spirito di avventura, emozione della scoperta e del proibito Piazza e Arcuri prediligono spazi abbandonati e dimenticati, invisibili agli occhi dei passanti.

Scrive sul loro modo di fare e intendere la fotografia Stefano Vaja (nell’articolo Urbex, storie dei luoghi, dalla Parte del Torto, n. 80, anno XXI): “ È una fotografia che spesso ricorre al grandangolo e al tutto a fuoco, a una scrittura visiva che enfatizza la spazialità. Con una volontà iperdescrittiva e onnicomprensiva. E nella ricerca di un tempo sospeso, dove non accade nulla. Da un punto di vista tematico le fotografie qui presentate sono raggruppabili in tre tipologie principali: architetture industriali, ville, ospedali. Con differenti possibilità evocative: il cemento armato delle costruzioni industriali presuppone possibilità architettoniche e soluzioni spaziali inedite, gli affreschi, i decori delle ville raccontano di uno sfarzo, ospedali e manicomi evocano invece sofferenze. […] Sembra esserci da parte di Antonio Piazza una prevalenza dell’aspetto architettonico e scenografico, colto nella sua totalità e spettacolarità, utilizzando quasi sempre la fuga delle linee prospettiche, mentre Manuela Arcari privilegia lo sguardo ravvicinato e intimo sugli oggetti o su nicchie, ed è quasi sempre invece uno sguardo frontale, su uno spazio finito e raccolto. Il totale è sempre narrazione di spazi e sottolineatura di un vuoto, il dettaglio non è più architettura ma arredamento, sottolineatura di una (passata) presenza.

[…] Sono fotografie in assenza di persone, luoghi dimenticati, dove il contrasto tra la storia passata e il decadimento contemporaneo crea un effetto di contrasto e disagio. Di splendore e decadenza. Di ricchezza di passato e di assenza di futuro. Di presenza e insieme di dimenticanza. Sono tutti luoghi segnati dall’incessante lavorio del tempo storico e del tempo meteorologico, luoghi abbandonati e disgregati, destinati prima o poi a essere distrutti. Ma non dimenticati, grazie alle foto. E a volte, grazie anche alle fotografie, recuperati”.

Antonio Piazza

Sono nato a Parma dove tuttora vivo: i miei primi passi nel mondo della fotografia avvengono nel 1982 con una

fantastica Mamiya Reflex semi automatica (analogica). Da quel dì sono passate tra le mani una serie di macchine

analogiche e digitali più o meno valide, che hanno lasciato l’interesse per la fotografia a livelli basici. La svolta, accade nel gennaio 2013 con l’acquisto della Canon 5D Mark II, non soddisfatto dei risultati partecipo ad un corso base dove incontro Francesca che nel gennaio 2015 mi introduce nel fantastico mondo dell’UrbEx. Da quel giorno le mie foto e i pensieri sono rivolti in questa direzione, in quanto mi diverte molto e mi riempie di soddisfazioni.

Manuela Arcari

Sono nata e cresciuta a Parma, dove tuttora vivo e lavoro nell’affascinante mondo della carta stampata. A 9 anni ho chiesto di avere in regalo una macchina fotografica e da allora ho sempre amato scattare fotografie per fermare istanti di vita, specialmente nei miei viaggi attorno al mondo, utilizzando sempre la mia fedele compatta che portavo sempre con me. Da un paio di anni mi sono avvicinata al mondo dell’UrbEx, che mi ha affascinato fin da subito. Prediligo fotografare dimore abbandonate, dove con fervida immaginazione, penso a come poteva svolgersi la vita degli abitanti. In modo particolare i dettagli che amo di più sono i pertugi creati da porte e da finestre.

Insieme, nell’ambito del progetto Istantanee su un mondo abbandonato, hanno esposto nel 2017 e nel 2018 al Collettivo Limitrofi a Fornovo Val di Taro e a Parma. Con il Manicomio Fotografico con la mostra “Pachamama: La natura si riprende i suoi spazi” hanno partecipato ad esposizioni a Serramazzoni, Fivizzano e allo Spazio Tadini di Milano. Nel 2018 a Bologna e Milano nell’ambito della mostra collettiva “La rivoluzione triste del mondo liquido”.

Fabrizio Azzali è nato a Londra. Si è formato artisticamente in Italia diplomandosi all’Istituto d’arte Paolo Toschi in Arti Grafiche e poi all’Accademia delle Arti Figurative e Digitali di Reggio Emilia. Ha seguito diversi corsi di disegno naturalistico, di grafica editoriale e di illustrazione. Ha collaborato con case editrici, studi grafici e associazioni naturalistiche con progetti di grafica e illustrazione. Ha svolto attività di archeologia sul campo e servizi culturali con diversi musei. Vanta collaborazioni con diverse gallerie d’arte. Ha  preso parte al 12* International Festival di Sarajevo Winter ‘96 e alle manifestazioni di Bologna 2000 - Città europea della cultura. 

Ha avuto diversi riconoscimenti e premi tra cui il Diploma di merito in pittura al Concorso Premio Arte del 2007 per la Mondadori. Vive e lavora a Corcagnano (Parma).

 

Orari apertura LaZona - Centro Cinema Lino Ventura (Via D’Azeglio 45/D):

lunedì e mercoledì: 9 alle 13.30

martedì, giovedì, venerdì e sabato: 9 - 13.30 e 14.30 - 19

Contatti: tel. 0521/031041

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