Inaugurato il nuovo spazio “B-Factory”al Cubo
Al via il progetto “B-Factory”: spazio innovativo e sperimentale dedicato a “Progetti di vita” rivolti a persone con disabilità. Fotogallery
Prende avvio il progetto B-Factory, spazio innovativo e sperimentale rivolto alle persone con disabilità, realizzato dal Comune di Parma in co-progettazione con l’associazione Noi Uniti per l’Autismo. Il progetto si inserisce nel quadro delle “Linee di indirizzo per i progetti di vita per le persone con disabilità”, documento presentato dal Comune lo scorso luglio e frutto di un percorso condiviso con diverse Associazioni del terzo settore del territorio, allo scopo di realizzare un modello di approccio alla disabilità che pone ancora di più al centro della progettazione l'individuo.
L'inaugurazione del nuovo spazio, B-Factory, al Cubo di via Porta, è stata una grande festa a cui hanno partecipato il sindaco, Federico Pizzarotti; l'assessore al Welfare, Laura Rossi; il professor Mauro Leoni, supervisore scientifico del progetto; Alessandra Curti, presidente associazione Noi Uniti per l'Autismo e la vice Cristina Franceschi; Katya Lucà, delegata all'Inclusione Sociale; Mattia Salati, delegato alla Disabilità. Con loro anche il presidente del consiglio comunale, Alessandro Tassi Carboni, ed i consiglieri Nadia Buetto, Leonardo Spadi, Elisabetta Quaranta, Lorenzo Ilariuzzi e Caterina Bonetti. Tanti i rappresentati di Associazioni del terzo settore ed i futuri fruitori dello spazio.
“B-Factory è un progetto innovativo – ha spiegato l'assessore al Welfare, Laura Rossi - uno spazio per la valutazione e la sperimentazione in cui le persone con disabilità sono al centro di “Progetti di vita individualizzati” per capirne le risorse, i desideri e mettere in atto attività a loro consone. B-Factory va oltre gli spazi strutturati, partendo dalle potenzialità dei ragazzi per costruire percorsi ad hoc”. L'assessore ha ricordato come B-Factory sia un luogo da cui si parte per dare avvio ad attività che si svolgono in contatto con il territorio, uno spazio aperto, quindi, verso l'esterno ed in rete con esso in grado di creare formule innovative per promuovere opportunità di crescita e realizzazione del sé. Ha ringraziato tutti coloro che, a vario titolo, hanno reso possibile il progetto.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco, Federico Pizzarotti, che ha rimarcato l'originalità di B-Factory: “un progetto e un luogo diverso, per promuovere l'inclusione in un ambiente moderno che unisce pubblico e privato, assieme a tanti soggetti del territorio. Si tratta di un progetto pilota per la città che può costituire un esempio significativo anche per altre realtà”
Alessandra Curti, presidente dell'associazione Noi Uniti per l'Autismo, ha parlato di luogo aperto al quartiere ed alla città per promuovere una vera inclusione. E la vice, Cristina Franceschi, ha sottolineato che si tratta di un luogo dove “migliorare la qualità dei nostri figli”.
Il progetto, infatti, mette al centro la persona attraverso un processo di valutazione puntuale, volto a creare i presupposti necessari per l’avvio di percorsi in cui, le persone con disabilità, possano usufruire di opportunità costruite per e con loro. B-Factory sipone come spazio in cui offrire opportunità di sperimentare percorsi di crescita personale, con metodologie e interventi volti a costruire veri e propri “Progetti di Vita” a favore di giovani con disabilità usciti dal percorso scolastico e di adulti, favorendo opportunità legate anche all'ambito lavorativo.
Si tratta di un nuovo spazio flessibile in cui fare rete, grazie alla presenza di un'equipe strutturata aperta al territorio, alla famiglia ed ai contributi di specialisti e associazioni. Le persone con disabilità che usufruiranno di questo spazio, quindi, potranno contare sulla realizzazione di un “Progetto di Vita” personalizzato che si fonda sulla valutazione, la programmazione, il monitoraggio, la verifica e gli esiti di tale progetto. L’obiettivo di un “Progetto di Vita” personalizzato si raggiunge, qui, mediante una progettazione flessibile e modulare in cui i sostegni professionali e formali via via si sfumano e vengono sostituiti da sostegni naturali, tramite l’attivazione delle risorse di rete presenti sul territorio.
Il progetto gode di un forte radicamento territoriale, grazie all’adesione da parte di numerose Associazioni – Anfass, Rifugio del Ghiro, Associazione Artétipi, Associazione Non ti scordar di me, Associazione Vittime non più sole, Associazione Alice, la Polisportiva Gioco e il Coordinamento Pace e Solidarietà – le quali si fanno contesti ulteriori in cui poter sperimentare concretamente i progetti di vita delle persone con disabilità. Il modello che viene qui sperimentato si inserisce in un contesto urbanogià ricco di risorse, che si fonda su un approccio innovativo, capace di importanti spinte generative.
Il progetto B-Factory è risultato un’idea progettuale vincente che ha attivato la collaborazione di tantissimi attori sociali del territorio – associazioni, aziende, privati cittadini - che a vario titolo hanno contribuito alla sua realizzazione. Un tassello imprescindibile è rappresentato dai richiedenti asilo dell’associazione Gruppo Amici e della Cooperativa Sociale Svoltare che, attraverso il loro consistente impegno a favore del progetto, hanno riqualificato lo spazio rendendolo un luogo accogliente, funzionale, dove niente è lasciato al caso.