Resilient
Le fotografie di Marco Gualazzini dal 20 settembre al 27 ottobre a Palazzo Pigorini. Le foto della preview.
Dal 20 settembre al 27 ottobre 2019 a Parma, presso le sale di Palazzo Pigorini, è allestita la mostra “Resilient” di Marco Gualazzini.
L’esposizione, a cura di Alessandra Mauro, raccoglie circa 40 fotografie che raccontano i reportage realizzati in Africa dal 2009 al 2018 dal fotografo parmigiano Marco Gualazzini, selezionate dall’omonimo libro, nato da un’idea del collezionista d’arte Giampaolo Cagnin insieme a Roberto Koch di Contrasto e allo stesso Gualazzini.
La mostra è organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma in collaborazione con Contrasto e l’allestimento è realizzato grazie alla sponsorizzazione tecnica di: Synergetic, Eliofototecnica Barbieri, Galloni Costruzioni, Adorni Distribuzione Grafiche e Miracle Company.
“Siamo orgogliosi – ha detto durante la preview alla stampa l'assessore alla Cultura Michele Guerra – di aver portato a Parma questa mostra che ci porta in un mondo lontano ma che ha molte cose da dire alla nostra città”.
“La mostra racconta – ha sottolineato il fotografo Marco Gualazzini – dieci anni di crisi umanitaria in Africa. Portarla a Parma dopo l'esposizione a Milano, rispetto la quale abbiamo aggiunto un paio di scatti inediti, significa tenere alto il livello di attenzione su questa problematica che continua a mietere vittime”.
La resilienza è la capacità di un sistema di adattarsi al cambiamento; Marco Gualazzini nel suo lavoro cerca di testimoniare in che modo il continente africano reagisca ai problemi e alle crisi che lo flagellano con una capacità di resilienza straordinaria e insieme drammatica. Le immagini in mostra sono il frutto di un lungo lavoro di quasi dieci anni che hanno portato l’autore ad esplorare l’Africa alla ricerca di storie e vicende inedite. Storie che nessuno vorrebbe sentire.
È il caso delle sue immagini del Congo, paese piegato dalle credenze popolari e dal rapporto tra religione e stregoneria, dove chi soffre di malattie mentali viene tuttora considerato un indemoniato e lo stupro è usato come arma di guerra (ogni anno vengono stuprate 15.000 donne); o il Mali tormentato dalla guerra e dalle infiltrazioni islamiste nell’Africa subsahariana.
Nei suoi reportage Gualazzini documenta le condizioni del Sudan del Sud e della Somalia, uno tra i paesi più pericolosi e meno accessibili per stranieri e giornalisti. Durante il suo ultimo viaggio, nel 2018, il fotografo ha testimoniato la grave crisi umanitaria in corso lungo il bacino del lago Ciad, dovuta alla desertificazione come conseguenza del cambiamento climatico.
L'inaugurazione della mostra è in programma venerdì 20 settembre alle ore 18 alla presenza dell'autore e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra.
La mostra è poi visitabile a ingresso gratuito fino a domenica 27 ottobre nei seguenti orari: mercoledì e giovedì dalle 15 alle 19; dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (lunedì e martedì chiuso).
Presso Palazzo Pigorini è allestito anche un bookshop a cura di Contrasto in cui sarà in vendita il volume che ha ispirato la mostra oltre ad altre pubblicazioni della medesima casa editrice.
Biografia
Nato a Parma nel 1976, Marco Gualazzini ha iniziato la sua carriera come fotografo nel 2004, con il quotidiano locale della sua città natale, La Gazzetta di Parma.
Il suo lavoro nel corso degli anni comprende dei reportage sulla micro-finanza in India, sulla libertà di espressione in Myanmar, sulla discriminazione delle minoranze in Pakistan, ed è stato pubblicato su con amplio spazio, su riviste nazionali e internazionali, tra cui CNN, M (Le Monde), Der Spiegel, The Sunday Times Magazine, Paris Match, The New York Times, Al- Jazeera, Geo tra gli altri.
Negli ultimi anni ha coperto prevalentemente crisi umanitari e conflitti in Africa.
Gualazzini ha pubblicato su teste nazionali e internazionali e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui Getty Images Grant for Editorial Photography il PDN e World Press Photo.
Resilient, edito da Contrasto Editore è il suo primo libro.