ISTITUZIONE / 15.02.20

Il FAI al Teatro Regio

Il tema del XXIV Convegno nazionale dei Delegati e dei Volontari coglie il nostro anno da Capitale e l'impegno che abbiamo dimostrato verso l'Appennino e verso la Bassa

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"Arrivare a Parma mette allegria. Sarà per le persone accoglienti o per la promessa di una tavola prelibata" Si è aperto con queste parole, di Marco Magnifico Vice Presidente e Responsabile Affari Culturali Fai, con questa cartolina della città il XXIV Convegno Nazionale dei Delegati e Volontari FAI al Teatro Regio.

 
"I parmigiani sono ambasciatori e custodi di un bene trasversale che è la cultura del nostro territorio e il nostro paesaggio. E dobbiamo esserne custodi e protagonisti, soprattutto in questo anno da Capitale Italiana della Cultura. Non abbiamo iniziato solo ora questo percorso: in questi anni amministrazione e forze imprenditoriali si sono alleati per aprire luoghi straordinari abbandonati da anni. Nel 2020 ne schiuderemo tre: la Chiesa di San Francesco adibita a carcere per decenni, l'Ospedale Vecchio che ospiterà una mostra straordinaria e il Complesso del San Paolo che sarà rigenerato completamente." Ha sottolineato a sua volta il Sindaco Pizzarotti dando il benvenuto di Parma ai delegati, alle autorità e agli ospiti Fai che hanno riempito il Teatro Regio. "Quello che sappiamo fare meglio" ha proseguito il primo cittadino "è accogliere le persone. Parma sta mostrando un patrimonio che sorprende i tanti visitatori che non la conoscevano.  I cittadini si sono fatti suoi ambasciatori, che significa essere orgogliosi di quello che ci è stato dato, avere la responsabilità di tramandarlo. Tanti sono stati i volontari che con piccole grandi azioni hanno fatto vivere i luoghi e i musei della città in maniera speciale, tanti i cittadini che inciampando in luoghi di quotidianità li hanno guardati con una consapevolezza nuova. La Capitale Italiana della Cultura ha reso i parmigiani protagonisti di una città meravigliosa. Parma e la sua gente hanno  gli stessi concetti, le stesse parole d'ordine,  la stessa visione del Fai. Qui troverete persone volenterose, al fianco della vostra mission"
Il tema del Convegno "Le Terre di nessuno - o della sovranità negata" sottolinea l'allargamento del raggio d'azione del FAI che vuole abbracciare i territori di quell'Italia interna più sconosciuta ed isolata. Circa il 60% dell'Italia, dove spopolamento e conseguente abbandono sono le cause di impoverimento sia economico che culturale. "La sfida più importante che il Fai abbia mai intrapreso e che richiederà fantasia, impegno e coraggio" si legge nella nota del programma.

"Un onore quello che il FAI ha riservato a Parma scegliendola come sede di questo importante momento di confronto nazionale" ha commentato Cristiano Casa Assessore al Turismo e al Progetto Unesco "A Parma, negli ultimi anni, le giornate FAI hanno ottenuto numeri da record in termini di partecipazione e di entusiasmo dei cittadini. E' importante anche sottolineare come il contenuto del Convegno di oggi, che punta a mettere in luce le criticità di zone marginali, includa anche le nostre zone montane e quelle della Bassa. Verso le necessità di questi territori periferici siamo stati in ascolto, in questi anni. Per tutto il Paese un tema da evidenziare verso cui deve andare l'attenzione delle Istituzioni" 

Tra gli interventi che si susseguiranno fino al primo pomeriggio quello del Presidente Fai Andrea Carandini, del Sottosegretario MIBACT Anna Laura Orrico, del filosofo Salvatore Veca Presidente Onorario Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, e dello scrittore giornalista Paolo Rumiz


info: https://www.fondoambiente.it/xxiv-convegno-nazionale-fai-terre-di-nessuno

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