SANITA' / 28.02.20

Nota Regione Emilia Romagna del 28 febb. ore 19.30

Aggiornamento Coronavirus. 145 casi positivi in Regione: più della metà, 80, in cura a casa. Domani si deciderà sulle misure precauzionali, in particolare sulla chiusure di scuole e asili.

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Aggiornamento Coronavirus. 145 casi positivi in Emilia-Romagna: più della metà, 80, in cura a casa, restano 6 i pazienti in terapia intensiva. Deceduto un cittadino residente in Lombardia di 85 anni ricoverato all'ospedale di Piacenza

Nessuno dei nuovi casi in terapia intensiva. Sono 1.277 i test tampone refertati. Complessivamente, 89 i casi positivi a Piacenza, 18 a Modena, 27 a Parma e 9 a Rimini, 1 Reggio Emilia e 1 a Ravenna

Sono 145, in Emilia-Romagna, i casi di positività al Coronavirus aggiornati a oggi pomeriggio alle ore 16. Con una avvertenza: quando si indicano i dati riferiti alle province, si intende non la provincia di residenza delle persone interessate, ma la provincia nella quale è stata fatta la diagnosi.

In sintesi, 89 sono i casi positivi rilevati a Piacenza, 18 a Modena, 27 a Parma e 9 a Rimini,1 Reggio Emilia e 1 a Ravenna. E passano da 1.224 ai 1.277 i tamponi refertati.

Si aggiunge alla lista, purtroppo, un secondo decesso: è un cittadino lombardo, residente in uno dei Comuni del focolaio, ricoverato a Piacenza, di 85 anni.

Anche oggi si conferma che nessuno dei nuovi pazienti è in terapia intensiva (dove rimangono i 6 già comunicati ieri), molti sono asintomatici o presentano sintomi modesti (febbricola e lieve tosse). Si conferma che, complessivamente, oltre la metà delle persone positive – 80 – è in isolamento a casa.

Rispetto a stamattina, quando i casi positivi erano 115, ci sono dunque 30 casi in più, di cui 15 a Piacenza, 11 a Parma e 2 a Rimini, 1 Reggio Emilia e 1 a Ravenna. Rimane invece invariata la situazione a Modena, con 18 casi.

Da domani il numero verde 800.033.033 della Regioni per informazioni sanitarie, è attivo con nuovi orari, ossia 7 giorni su 7, dalle 08.30 alle 18. Nella prima giornata di attivazione (martedì 25 febbraio) sono arrivate 12.256 telefonate, mentre mercoledì 26 sono state 3.419, per passare poi alle 1.900 di giovedì e alle 1.027 di venerdì. L’attivazione del numero verde ha consentito di fornire informazioni puntuali ai cittadini e di ridurre la pressione sui Servizi 118 che nei primi giorni dell’emergenza sono stati interessati da un flusso rilevante di telefonate. A questi, come a tutti gli operatori impegnato nell’emergenza va il ringraziamento della Regione.

I nuovi punti triage esterni agli ospedali

Si rafforza il numero dei presidi, a protezione degli operatori sanitari e per la sicurezza dei cittadini che accedono alle strutture sanitarie, che serviranno a selezionare già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.

La Protezione civile regionale ha infatti predisposto, oltre ai 3 già allestiti nel piacentino, nuovi moduli provvisori per il triage, dove poter sottoporre le persone alle prime valutazioni delle condizioni generali e di esposizione prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri: 3 nella provincia di Modena (ospedali di Mirandola, Vignola Pavullo), 1 a Imola; 1 nell’ospedale di Fidenza (Parma).

In altre strutture ospedaliere (azienda ospedaliera di Parma, Modena Policlinico e Baggiovara, oltre all’ospedale di Rimini) sono già operativi specifici spazi con le medesime funzionalità all’interno delle aree di attesa o di ingresso. Analoga soluzione si sta predisponendo al Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, Guastalla, Montecchio e ospedale di Carpi.

Sono, infine, in corso i sopralluoghi per la verifica del posizionamento di ulteriori punti di pre-triage in tutte le rimanenti strutture della regione, per alcune delle quali si sta prevedendo una modalità di installazione rapida al crescere del numero dei casi (provincia di Ferrara, Bologna e altre strutture azienda della Romagna).

Domani la decisione sulle misure precauzionali, a partire da nidi e scuole. L'assessore Donini: "Aspettiamo provvedimento dal Governo sulla base del confronto con la comunità scientifica". Il presidente Bonaccini istituisce l'Unità di crisi regionale

Oggi pomeriggio in viale Aldo Moro a Bologna summit con i sindaci dei comuni capoluogo e i presidenti delle Province per fare il punto. "Condividiamo coi territori l'idea di valutare una possibile ripresa dell'attività di musei, cinema e teatri, seppur con limitazioni negli accessi da definire. Attendiamo però le indicazioni nazionali" 

Bologna – Verrà presa domani la decisione sulle misure per contrastare il coronavirus, a partire dalla chiusura o riapertura di nidi e scuole. “Aspettiamo infatti il provvedimento che adotterà il Governo sulla base del confronto con la comunità scientifica atteso per domani”, afferma l’assessore regione alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. “E’ giusto che la scienza parli e attraverso dati medico-scientifici auspichiamo si possano prendere decisioni omogenee nelle Regioni”.

La decisione di andare a domani ha concluso la riunione di oggi pomeriggio a Bologna, in Regione, che il presidente Stefano Bonaccini ha svolto con i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti delle Province per fare il punto della situazione. Si è fatta una valutazione territorio per territorio, alla luce dell’ordinanza sulle misure precauzionali firmata dal presidente Bonaccini e dal ministro alla Sanità, Roberto Speranza, in vigore fino a domenica 1^ marzo e che prevede fra le altre misure la chiusura di nidi e scuole e la sospensione di manifestazioni pubbliche.

"Tornare alla normalità è oggi il nostro imperativo- ha aggiunto Donini-, e condividiamo coi territori l’idea di valutare una possibile ripresa dell’attività di musei, cinema e teatri, seppur con limitazioni negli accessi da definire, ma occorre prendere decisioni con rigore scientifico e su basi certe al fine di tutelare, con la prevenzione, la salute dei cittadini emiliano-romagnoli".

Da domani, inoltre, ha annunciato il presidente Bonaccini, si insedierà l’Unità di crisi regionale sul Covid-19 – oggi la firma del decreto istitutivo - che agirà in continuità con il sistema di governance dell’emergenza adottato fino ad oggi, per prendere su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna le decisioni necessarie, ed uniformi, per affrontare la crisi Coronavirus.

L’unità di crisi regionale, in costante contatto con il Comitato operativo nazionale, è composta dal presidente Bonaccini, che la presiede, dal Prefetto di Bologna (o un suo delegato), dall’assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini, dall’assessore alla Protezione Civile, Irene Priolo, dal Direttore generale cura della persona, salute e welfare e da quello dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, nonché da un rappresentante di Anci e Upi Emilia-Romagna.

Potranno essere invitati componenti e strutture operative di Protezione civile e delle Aziende sanitarie locali, o altri dirigenti/funzionari regionali o appartenenti ad altre Pubbliche amministrazioni in considerazione di specifiche esigenze ed in relazione alle competenze che dovessero essere necessarie. Già domani la prima riunione.