Charlie Alpha a trent’anni di distanza
Il ricordo delle famiglie, della città e dell'Ospedale.
Il ricordo delle vittime, a partire da quel terribile 18 agosto in cui si trovavano in missione per soccorrere un ferito sull’appennino reggiano ha acceso da subito l’attenzione sugli standard di sicurezza dei trasporti dei pazienti in condizioni di emergenza-urgenza.
Oggi, le possibilità di intervento si moltiplicano rendendo possibile il soccorso in un’ampia gamma di condizioni meteo e di luce, con una prognosi via via sempre meno negativa.
Il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ettore Brianti ha salutato i famigliari delle vittime, il pilota Claudio Marchini, il medico anestesista Anna Maria Giorgio, e gli infermieri Corrado Dondi e Angelo Maffei, presenti come ogni anno alla cerimonia, ripercorrendo “quei tragici momenti che hanno segnato la storia di Ospedale e tutto il territorio provinciale con l’impegno delle organizzazioni sanitarie a fare sempre il massimo per gli interventi e la sicurezza di pazienti e operatori”.
Adriano Furlan, direttore della Centrale operativa 118 ha ricordato “il viaggio” parallelo dell’elisoccorso di Parma rispetto al proprio vissuto professionale e il rapporto consolidato nel tempo tra gli equipaggi dell’Eliambulanza e quelli di supporto a terra di ANPAS e CRI. La voce dei colleghi dell’equipaggio Charlie Alpha è arrivata con Marco Boselli, coordinatore della centrale operativa Parma ovest: “quanto oggi è stato raggiunto lo si deve anche al sacrificio di 30 anni fa. Non fu facile far prevalere forza e coraggio rispetto al dolore e lo scoramento ma avevamo chiaro il futuro: dovevamo ricostituire il servizio ancora più efficiente”.
Antonio Pastori, dirigente coordinatore del Sistema regionale 118 ha sottolineato come tutti ciò lo si deve non solo alle competenze scientifiche che tutti i giorni vengono spese sul campo dagli operatori ma anche alla loro capacità di fare squadra, di fidarsi l’un l’altro, di rincorrere sempre il miglior risultato. “Gli aspetti tecnico-organizzativi del soccorso si accompagnano sempre al cuore delle persone”. “Il sacrificio di questi operatori sanitari-eroi, morti in missione mentre erano al lavoro – ha ricordato Antonio Balestrino, direttore f.f. Distretto Ausl di Parma – ci ricorda il sacrificio degli operatori che negli ospedali e sul territorio fino a qualche settimana fa hanno dato tutto, e a volte anche la vita, per contenere la diffusione del Covid tra la popolazione”.
Presenti alla cerimonia di commemorazione il vice Prefetto Sergio Pomponio, l’assessore Barbara Lori, in rappresentanza della Regione, Alessandro Tassi Carboni, presidente del consiglio comunale di Parma e Diego Rossi presidente della Provincia, Maurizio Falzoi, in nome dell’Ordine dei medici, il pro-rettore Paolo Martelli, il presidente del CCM Filippo Mordacci, il presidente del Cral dipendenti sanità Patrizia Monteverdi e l’onorevole Laura Cavandoli.
Tra i principali rappresentanti delle forze armate: il vice questore Allegra Santi, il vice questore vicario Katia Grenga, il capitano della guardia di finanza Chiara Mezzone, il vicecomandante dei vigili del fuoco Vincenzo Panno.
Numerosissimi i volontari delle Associazioni di volontariato presenti e che ogni giorno operano sul territorio, rappresentati per tutti da Giuseppe Zammarchi della CRI e da Giovanni Capece della Anpas.