CULTURA / 26.09.20

PERCHE' ERA LUI PERCHE' ERO IO

La Creazione fotografica di Luca Stoppini a Palazzo del Governatore fino al 1 Novembre 2020.

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A Palazzo del Governatore di Parma la creazione fotografica realizzata dall’artista e fotografo Luca Stoppini Perché era lui perché ero io. Metamorfosi della città nello spazio del teatro A/R, Progetto Speciale Reggio Parma Festival 2019, inserito nell’ambito di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 con il contributo del Mibact.

La mostra sarà poi aperta al pubblico, con ingresso libero, dal 27 settembre al 1 novembre 2020.

Protagonisti del racconto fotografico di Stoppini sono gli Attori dell’Ensemble Stabile Teatro Due e la relazione con la Città di Parma, in particolare con gli spazi da loro eletti “luoghi dell’anima”.

La scoperta di questi luoghi e dei loro abitanti ha costituito un sorprendente viaggio antropologico che ha portato all’incontro e alla partecipazione di molte persone.

Perché era lui perché ero io è un’indagine alla scoperta di luoghi e umanità, che, attraverso il cuore degli attori, si riappropria di siti del quotidiano, spazi in cui il tempo rimane sospeso.

Così, se gli Spazi del Teatro diventano lente d’ingrandimento per figure quotidianamente nascoste, spesso protagonisti potenti ma invisibili nella mediaticità quotidiana, i luoghi della Città scelti dagli attori si trasformano quasi in una rivelazione dello spazio intimo, invisibile di ognuno. Gli attori dell’Ensemble Stabile - Roberto Abbati, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Gigi Dall’Aglio, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen, Emanuele Vezzoli - insieme all’Orto botanico, l’Abbazia di San Giovanni, la Stazione ferroviaria, la Galleria Nazionale, il Tempietto d’Arcadia del Parco Ducale, l’Istituto d’Arte P. Toschi, la Chiesa dell’Annunciata, il Bar Gianni, l’Osteria Artaj, la Libreria del Centro Torri con i loro “abitanti” abituali e agli spazi del Teatro Due sono al centro di un inaspettato dialogo visivo che Luca Stoppini, artista e fotografo dalla raffinata sensibilità teatrale, ha realizzato creando una sorta di Città e il suo doppio: il Teatro. Un nuovo, possibile gioco di specchi dove il tempo è sospeso e la percezione dello spazio e della città diventa forse oggetto di una domanda da porsi e da porre in questo nostro presente carico di incertezze. È come se fossero i muri della città, coperti da grandi affissioni pubblicitarie, ad entrare dentro il Palazzo del Governatore; qui l’attore diventa protagonista della “scena quotidiana” e il cittadino protagonista della “scena immaginifica”.

“Credo che ogni uomo abbia dentro di sé il desiderio di un’altra vita”-  spiega Luca Stoppini “e questo lavoro lo rivela”. “Il gioco drammaturgico innescato da Stoppini - scrive Sergio Risaliti - è come un colpo di scena teatrale, uno stratagemma letterario per invertire il corso normale degli eventi stravolgendo funzioni e ruoli, spazi e ambienti. L’attore viene catapultato in un luogo reale fuori dal palcoscenico: la persona reale viene trasferita nel luogo dell’illusione teatrale, dove la realtà funziona in termini di messa in scena e si ripresenta con la forza di un’immagine surreale, straniante eppure verosimile”.

Quando è iniziato il lavoro fotografico affidato a Luca Stoppini non era veramente prevedibile che il tempo sospeso da cui nascevano le immagini sarebbe diventato, da lì a poco, il tempo sospeso di un’intera città, di un Paese, di un continente.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira. Ispirata alle riviste d’arte americane degli anni ’80, la pubblicazione raccoglie tutte le opere esposte in mostra e il contributo, fra gli altri, di Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento di Firenze.

 

Luca Stoppini, professionista dell’immagine a 360°, nasce a Milano nel 1961. Inizia la sua esperienza lavorativa nel mondo della moda nel 1981 nel team creativo di Condé Nast Italia, occupandosi della rivista cult degli anni ’80 Vanity Fashion diretta da Anna Piaggi. Nel 1991 diventa direttore artistico di Vogue Italia e in seguito de L’Uomo Vogue e Casa Vogue, incarichi che mantiene fino al 2017. Oggi è il direttore creativo di ICON, periodico di moda e costume edito da Gruppo Mondadori, COLLECTIBLE DRY - MY FAVOURITE THING periodico di moda, arte, cultura e collezionismo edito da Collectible Media London, IL LIBRO, periodico d’arte edito da Voena Publishing.

Lo studio di consulenza creativa e di comunicazione da lui fondato nel 1991, LucaStoppiniStudio, collabora da quasi trent’anni con prestigiosi brand internazionali di moda, case editrici, musei, teatri e fondazioni in tutto il mondo, fra cui: Dolce & Gabbana - Moncler - Chanel - Giorgio Armani - Valentino - Camera Nazionale della Moda Italiana - La Biennale di Venezia - Triennale di Milano - Fondazione Cartier per l'Arte Contemporanea - Victoria and Albert Museum di Londra - Fondazione Teatro Due di Parma - Teatro la Fenice di Venezia - Teatro Nazionale di Torino - Teatro alla Scala di Milano.

Designer grafico, ma soprattutto artista puro, Stoppini sperimenta una grande varietà di materiali e di tecniche, per realizzare opere immagini bi e tridimensionali: fra i suoi strumenti più consoni, veloce e versatile per prendere appunti visivi non stop, per annotare estemporaneamente situazioni e momenti, ma anche per registrare e trasporre soggetti, suggestioni, colori e patine della vita nel suo lavoro d'artista, la macchina fotografica digitale si è trasformata in una congeniale, irrinunciabile estensione del proprio sguardo.

Coniugando Arte, Fotografia e Teatro, partecipa a numerose mostre in Italia e in America.

 

 

Palazzo del Governatore, Parma

inaugurazione 26 settembre 2020, ore 18.00

27 settembre - 1 novembre 2020

dal martedì al venerdì 15.00/19.00

sabato e domenica 10.00/19.00

Ingresso libero

www.teatrodue.org

 

 

Per ulteriori informazioni su Luca Stoppini:

Ufficio stampa

Guardans-Cambó

tel. 02 43990159

press@guardanscambo.com

 

 

Per ulteriori informazioni su Fondazione Teatro Due:

Ufficio Stampa

Michela Astri

Tel. 0521.289644 / Mob. 349.2268680

m.astri@teatrodue.org