LAVORI PUBBLICI / 09.03.21

Ponte sul Taro

In estate al via i lavori per mettere in sicurezza, da un punto di vista idraulico, i piloni. Stanziato un milione e mezzo di euro. Coinvolti Parma, Noceto e Fontevivo.

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Via libera della Giunta al progetto esecutivo per mettere in sicurezza idraulica i piloni del ponte sul Taro di Maria Luigia. Stanziati 1 milione e mezzo di euro.

Prosegue l’impegno dei Comuni di Parma, Noceto e Fontevivo sul fronte del progetto di recupero, riqualificazione e messa in sicurezza del ponte di Maria Luigia sul Taro.  

Il ponte, dal 2006, è in carico per il 50 % al Comune di Parma, per il 25 % al Comune di Noceto e per il 25 % al Comune di Fontevivo. Grazie ad un accordo i tre enti si sono impegnati da tempo per dare un futuro al ponte, costruito nel 1821 durante il ducato di Maria Luigia, e bisognoso diinterventi di recupero.  

I prossimi lavori a partire saranno quelli legati alla messa in sicurezza idraulica dei piloni, i costi preventivati sono di 1 milione e 477 mila euro, finanziati in gran parte grazie con fondi regionali tramite il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, in parte dal Comune di Parma, dal Comune di Fontevivo e dal Comune di Noceto.  

Soddisfazione è stata espressa dall’Assessore alle Politiche di pianificazione e sviluppo del territorio, Michele Alinovi, che ha confermato, congiuntamente ai sindaci di Noceto, Fabio Fecci, ed a quello di Fontevivo, Tommaso Fiazza, la determinazione dei tre Comuni a procedere sulla via della sua riqualificazione.  “Ora si partirà con la gara di appalto, a cura del Comune di Parma, – spiega l’Assessore – per procedere all’esecuzione dei lavori, nel periodo estivo”.

Si tratta del primo lotto di un programma di interventi che si svilupperà per stralci e che segue le verifiche ed i controlli già messi in atto.  

Esso riguarda la realizzazione della protezione della fondazione dei piloni del ponte, ovviando a fenomeni erosivi localizzati. Le opere garantiranno la sicurezza statica del manufatto e la protezione verrà realizzata mediante la collocazione di massi naturali di cava non cementati che verranno posizionati in alveo, con la contestuale asportazione dei materiali ghiaiosi presenti.  

Le lavorazioni prevedono lo scavo di sbancamento ed il successivo riempimento con i massi di cava; il materiale di risulta delle escavazioni, come concordato con l’Autorità Idraulica competente (AIPO), verrà spostato all’interno dell’alveo a protezione delle sponde.  

 

Il progetto di recupero del ponte è ambizioso e si suddivide in stralci che verranno realizzati in sequenza per la sua completa riqualificazione nel tempo prevedendo, poi, opere di restauro dei paramenti murari; sistemazione della sede viaria;  rifacimento del piano stradale e delle protezioni  laterali.