Charlie Alfa
A 31 anni dalla tragedia, la città ricorda gli operatori scomparsi. Era il 18 agosto del 1990 quando l'elicottero, in missione di soccorso, si schiantò contro il monte Ventasso.
Toccante cerimonia al cippo che ricorda le vittime dell'elicottero che precipitò sul Ventasso in una missione di soccorso.
Per il Comune era presente l'Assessora al Welfare, Laura Rossi.
Ricerca continua dell’innovazione tecnologica, miglioramento degli standard di qualità del soccorso, capacità di adattamento della organizzazione alle esigenze dell’emergenza-urgenza: questo il lascito che la tragedia del Ventasso ha trasmesso all’intero sistema provinciale di soccorso.
“A partire da quel terribile 18 agosto, lo standard di sicurezza dei trasporti dei pazienti in condizioni di emergenza-urgenza ha consentito di moltiplicare le possibilità di soccorso in un’ampia gamma di condizioni meteo, di luce e di contesto sanitario, con una prognosi sempre migliore per i pazienti”: ha ricordato così le vittime dell’incidente aereo il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Ettore Brianti salutando i famigliari delle vittime, rimarcando – il merito allo sforzo costante della organizzazione, anche nei due recenti anni di attività caratterizzati dalla pandemia da Coronavirus”.
“Gli operatori sanitari del 118 e dei servizi di emergenza-urgenza sono professionisti con elevatissime competenze clinico-specialistiche, in grado di affrontare e risolvere situazioni di alta complessità condizionata dal fattore tempo: a tutti loro va il nostro infinito ringraziamento, unito al ricordo per chi tra loro sacrificò la vita sul Ventasso 31 anni fa”, ha dichiarato Giuseppina Frattini, direttore del presidio ospedaliero dell’Azienda Usl Parma.
“L’incremento del numero delle emergenze complessive nonostante i periodi di chiusura fotografano una organizzazione capace di rispondere con tempestività alle necessità espresse dal contesto territoriale - evidenzia Adriano Furlan, direttore della Centrale operativa 118 – grazie anche alla stretta e efficace collaborazione nel tempo tra gli equipaggi dell’Eliambulanza e quelli di supporto a terra di ANPAS e CRI”.
Antonio Pastori, dirigente coordinatore del Sistema regionale 118, da parte sua ha ricordato i colleghi sottolineando come “il servizio di elisoccorso abbia prestato la sua collaborazione per il trasporto dei pazienti dalla zona del piacentino epicentro della pandemia verso altri ospedali della regione, grazie al funzionamento collaudato dell’intera compagine, basata su competenze tecniche, scientifiche e una forte capacità di fare squadra”.