"Libri di storia – Incontri con gli autori"
Torna dal 14 marzo la rassegna organizzata dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali dell’Università di Parma in collaborazione con il Comune.
La rassegna Libri di storia – Incontri con gli autori, organizzata dal Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali dell’Università di Parma in collaborazione con il Comune di Parma, riprende il 14 marzo ancora nella forma di seminari/webinar, sia in presenza che online. Coordinatore scientifico della rassegna è Piergiovanni Genovesi, docente di Storia contemporanea e Delegato del Rettore per le iniziative culturali di carattere storico.
Al centro di ogni incontro c’è un libro, una novità editoriale d’argomento storico, intorno al quale si organizza la discussione alla presenza dell’autore e di altri esperti: una riflessione a più voci aperta a tutti gli interessati che si propone sia di far conoscere più da vicino alla città la ricerca svolta all’interno dell’Ateneo sia, più in generale, di favorire la diffusione della conoscenza storica e delle sue tante potenzialità.
Di seguito il calendario:
- lunedì 14 marzo, ore 14.30, Aula K16 (via Kennedy): Michele Antonio Fino e Anna Claudia Cecconi, Gastronazionalismo (People 2021); link per la diretta su Teams: urly.it/3j5-0
(https://teams.microsoft.com/l/meetup-join/19%3ameeting_MTY0ZjdmMzAtMjk5MS00MWY5LThkZjYtNjUzZjFlNmQ1ZDRl%40thread.v2/0?context=%7b%22Tid%22%3a%22bb064bc5-b7a8-41ec-babe-d7beb3faeb1c%22%2c%22Oid%22%3a%22d7dfd84b-253a-4803-8058-07e271675476%22%7d)
- giovedì 21 aprile, ore 10.30, Aula K4 (via Kennedy): Elena Bonora, Waiting for the Emperor. Italian Princes, the Pope and Charles V (Viella 2022)
- mercoledì 11 maggio, ore 16.30, Aula Ferrari del Plesso D’Azeglio: Carlo Alberto Gemignani, Parma e il suo territorio. Il racconto del patrimonio nelle guide a stampa tra Ottocento e primo Novecento (MUP Editore 2021).
La partecipazione in presenza è consentita fino a esaurimento dei posti disponibili; è necessario presentare il Green Pass.
L’incontro del 14 marzo, organizzato anche in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Ateneo, sarà aperto dai saluti di Piergiovanni Genovesi, Diego Saglia, Direttore del Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese culturali e Mario Menegatti, Direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali. A seguire gli autori dialogheranno con i docenti dell’Università di Parma Carlo Alberto Gemignani e Alberto Grandi.
C’è un aspetto non secondario nel panorama europeo contemporaneo che va frantumandosi: il cibo. Da quasi trent’anni l’Unione Europea adotta una politica unica al mondo per proteggere le proprie specialità, ma i motivi sono decisamente cambiati nel tempo. All’inizio si trattava di una misura necessaria a evitare la frammentazione del quadro continentale, a prevenire la corsa di ogni Paese a stabilire le proprie regole. Poi il cibo è diventato un tassello fondamentale della nuova identità nazionale: quella che non è fatta per comporsi in un mosaico di diversità ma per contrapporsi ad altri identikit, veri o inventati, con il solo scopo di affermare la propria petite patrie.
Questo libro propone una rilettura critica dell’Europa contemporanea alla luce delle problematiche legate all’integrazione e al dilagare di fenomeni populisti e nazionalisti. Gli autori evidenziano i limiti che ostacolano la costruzione di un’identità europea comune, suggerendo un approccio differente al concetto di origine per un decisivo cambio di paradigma. Perché, quando parliamo del nostro cibo, dovremmo sempre ricordare che l’aggettivo non è possessivo.
«Una cultura sottomessa alle sue origini, circoscritta a un determinato territorio, ipostatizzata in un momento soltanto inventando un’immutabile tradizione promuove l’idea che cibo e cultura possano essere un fattore di integrazione? Oppure l’origine diventa catalizzatrice di discorsi identitari e politici che trovano rassicurante la similarità e pericolosa la diversità? Di più: l’origine è la chiave di un consumo sostenibile e di una possibile “economia diversa” oppure è elemento autoreferenziale, aprioristicamente elevato a sinonimo di qualità e sicurezza?»
Michele Antonio Fino è professore di Diritto romano e Diritti dell’antichità presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Ha al proprio attivo decine di pubblicazioni in campo accademico e collabora con riviste tecniche dedicate all’agricoltura.
Anna Claudia Cecconi è Business Developer presso Too Good To Go. Laureata in Gestione del patrimonio gastronomico e turistico all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha collaborato con Slow Food, per cui ha curato la Guida agli Extravergini Slow Food.
La partecipazione agli incontri è valida come aggiornamento per gli insegnanti che si iscriveranno attraverso la piattaforma S.O.F.I.A.