15.02.23
Affido familiare, un nuovo progetto
Comune di Parma e Associazione Affidarca insieme per la promozione della cultura dell’accoglienza attraverso la pratica dell’affido familiare.
Il Comune di Parma e l’Associazione Affidarca (Associazione di genitori affidatari di Parma), a seguito di un percorso di co-progettazione, saranno impegnati nei prossimi due anni, attraverso l’assessorato alle Politiche sociali e il Centro per le Famiglie, nella realizzazione di un progetto finalizzato a promuovere la cultura dell’accoglienza attraverso la pratica dell’affido familiare.
Gli obiettivi della progettualità sono: favorire la conoscenza dell’affido familiare in città; sostenere nuove famiglie nel percorso di affido; accrescere le competenze delle famiglie affidatarie (già operanti e nuove); sviluppare “buone prassi” di incontro e raccordo tra famiglie ed Ente Locale in un’ottica di sussidiarietà e sinergia; migliorare il servizio di affido in emergenza.
Il progetto, che potrà beneficiare di un contributo complessivo di 20.000 euro, si articolerà nelle seguenti azioni: molteplici attività di promozione dell’affido familiare e di tutte le forme di sostegno solidale fra famiglie; una formazione congiunta fra affidatari e operatori dei servizi sociali; l’avvio di forme di tutoraggio e mentoring da parte di famiglie “esperte” che potranno accompagnare le nuove famiglie affidatarie; la definizione di accordi operativi per la gestione degli affidi in emergenza.
“Oggi la famiglia – ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali Ettore Brianti - è un soggetto esposto a fatiche e rischi, ma allo stesso tempo è una risorsa unica e preziosa per attivare legami e relazioni comunitarie che col tempo si sono allentate. Nonostante i mutamenti sociali e culturali, la famiglia resta il luogo dell’accoglienza, dell’incontro e confronto con l’altro, e possiede ricchezze e competenze che può condividere, in una prospettiva solidale, per animare la comunità. Una sfida di questo tempo è essere famiglie che si “prendono cura”, che tessono legami di prossimità e reciprocità oltre la cerchia dei legami familiari e amicali, per aprirsi all’altro, superando confini, distanze e differenze. Essere una famiglia affidataria richiede essere capaci di ascolto ed attenzione e rendersi disponibili per aiutare un bambino e la sua famiglia che possono vivere una situazione di difficoltà temporanea; è una famiglia che non giudica, che non cancella né dimentica la storia del bambino e della sua famiglia perché il bambino vi ritornerà una volta superati i problemi per i quali è stato accolto”.
“Nel mese di ottobre 2022 – ha spiegato Davide Ferrari, presidente di Affidarca - abbiamo risposto ad un avviso di co-progettazione del Comune di Parma per sviluppare insieme alcuni interventi sull’affido: sensibilizzazione e promozione dell’affido sul territorio, formazione e sostegno delle famiglie che si candidano ad essere famiglie affidatarie, formazione condivisa tra famiglie affidatarie e Servizi per migliorare nella collaborazione nella realizzazione dei progetti di affido, potenziamento del servizio di affido in emergenza. In particolare per la formazione abbiamo scelto il rapporto tra famiglie affidatarie e i Servizi sociali della tutela minori. Ci siamo chiesti cosa si può fare per creare un ambiente più collaborativo, e pensiamo che sia utile stare insieme e conoscersi, confrontarsi con la regia di una persona esperta e di fiducia, per generare una risposta positiva”.
“Con questo progetto costruito insieme – ha detto Roberto Abbati, responsabile del Centro per le Famiglie del Comune di Parma - dichiariamo chiaramente di credere nell’affido, e ci impegniamo ancora di più nella sua promozione, nell’informazione e nella formazione delle famiglie, nell’accompagnamento degli affidatari nel percorso di approfondimento, nel consolidamento delle procedure di lavoro in rete anche per il coinvolgimento di nuove coppie disponibili, di cui abbiamo un gran bisogno”.
“Nei prossimi mesi – ha concluso Sara Alzapiedi, coordinatrice del progetto - organizzeremo oltre alla formazione anche una serie di eventi informativi, promozionali e divulgativi per adulti e ragazzi, per promuovere la cultura dell’accoglienza e dell’affidamento in ambito familiare e sensibilizzare nuove famiglie o singole persone a offrire a un bambino la possibilità di crescere in un ambiente che risponda ai suoi bisogni”.
Per diventare affidatari non è necessario possedere specifici requisiti oggettivi (età, istruzione, reddito) e lo possono diventare sia famiglie che persone singole, che siano valutate dai servizi in grado di svolgere un progetto di affidamento o di affiancamento solidale concordato con i servizi stessi. Per prepararsi a diventare risorsa affidataria e per tutto il tempo del progetto, i servizi sociali predispongono dispositivi e sostegni dedicati come la formazione, un percorso di approfondimento individuale o di coppia, la partecipazione a gruppi, la collaborazione con reti di famiglie e/o associazioni del territorio, momenti di confronto e sostegno individuale: fondamentale è naturalmente la disponibilità della famiglia affidataria a accogliere, insieme al bambino, la sua storia, nella consapevolezza del suo rientro nella famiglia d’origine con cui, quando possibile, il bambino deve mantenere una relazione.
Affido, i numeri di Parma
Attualmente a Parma sono 80 i progetti di affidamento eterofamiliare. Nel 2021 sono stati attivati 18 nuovi progetti di affidamento familiare e se ne sono conclusi 14, mentre nel 2022 sono stati 17 i nuovi inserimenti in famiglia e 16 le uscite. Nonostante il periodo di emergenza sanitaria, il Centro per le Famiglie ha continuato a lavorare attivamente per il reperimento di famiglie e single da inserire nella propria Banca Dati. Nel corso degli ultimi due anni sono stati incontrati al Centro per le famiglie 40 nuclei familiari, di cui 31 hanno frequentato il corso base di formazione per aspiranti famiglie affidatarie e 9 hanno poi continuato il percorso istruttorio con esito positivo, diventando una risorsa accogliente e disponibile all’affido.
A Parma il sistema di tutela dei diritti dei bambini è costituito da una rete di soggetti, istituzionali e del privato sociale, che realizzano interventi e servizi orientati a rispondere ai bisogni di protezione, sviluppo e benessere dei minori. Il lavoro di promozione dei diritti dell’infanzia costituisce impegno quotidiano e costante degli operatori sociali e di tutta la rete di soggetti impegnati nel rispondere ai bisogni dei più piccoli.
Cosa è l’affido
L’affido è l’istituto giuridico (regolato dalla Legge 184 del 4 maggio 1983 “Diritto del minore ad una famiglia”) mirato a tutelare i bambini, le cui famiglie di origine sono in situazione di temporanea vulnerabilità e fragilità che non permette loro di svolgere in modo corretto, protettivo e tutelante, la funzione genitoriale. Il minore viene accolto in un’altra famiglia per un periodo di tempo necessario per consentire ai suoi genitori di superare le difficoltà. Le famiglie affidatarie, offrono uno spazio e un tempo familiare ai bambini ma, nello stesso tempo, quando ciò è possibile, mantengono rapporti con le famiglie d’origine, sempre in funzione del benessere del minore e per favorire il suo ritorno a casa.